La norma contenuta nella manovra correttiva (dl 78/2010) che impone la gestione associata delle funzioni nei piccoli comuni non funziona. Innanzitutto perché è calata dall’alto ed è confusionaria e semplicistica, in secondo luogo perché anticipa una riforma istituzionale (quella della Carta delle autonomie) utilizzando norme che invece di chiarire complicano. È quanto è emerso dalla V conferenza nazionale delle Unioni di comuni che si è tenuta ieri a Riccione. Nel corso di una tavola rotonda dedicata alla manovra tutti gli interventi non hanno fatto altro che ribadire che le norme così come sono non vanno ed il coordinatore nazionale dell’Anci Unioni di comuni, Dimitri Tasso, ha anche proposto di approvare un documento nel quale rispedire al mittente il testo. «Il governo non può calare dall’alto», ha detto Tasso, «norme così confusionarie e vaghe. Stanno distruggendo i nostri comuni, dobbiamo avere il coraggio di dire no». Il vero problema, secondo Tasso, è che ancora non si capisce quali siano i livelli essenziali dei servizi che dovrebbero erogati dai mini-enti.
Le Unioni: la manovra va cambiata
CONVEGNO ANCI
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