La semplificazione degli equidi

Quante speranze riposte in Patroni Griffi

Italia Oggi
2 Dicembre 2011
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Da pochi giorni disponiamo nuovamente di un ministro responsabile della Semplificazione. Il nuovo titolare è Filippo Patroni Griffi, magistrato amministrativo che il Libro d’oro della nobiltà italiana ci assicura appartenere alla nobile schiatta dei conti di Calvi e baroni di San Barbato, Caivana, Cuma, Grotte, S. Magno e San Nicola. Si spera che Patroni Griffi abbia occasione di farsi sentire, perché veramente si attui quella generale e complessiva semplificazione di atti normativi che tutti i partiti predicano, ma che governo e parlamento, secondo competenza, si badano bene dall’applicare.
Un caso che parla da sé. È uscito un supplemento ordinario, il numero 240, alla Gazzetta Ufficiale numero 272. Contiene un solo provvedimento: il decreto 26 settembre 2011 del ministero delle Politiche agricole. Oggetto: «Approvazione del manuale operativo per la gestione dell’anagrafe degli equidi». Per carità: sarà senz’altro indispensabile, per l’economia nazionale, che sussista una «anagrafe equina», aggiornata mediante «un monitoraggio costante». Ci saranno sublimi motivazioni di svariata specie, magari anche etica, perché si disciplini tale anagrafe, cui sottoporre gli equidi della penisola. Nulla da dire. Però, qualche dubbio sarà pur lecito quando si constati che il supplemento vanta la bellezza di 120 pagine a stampa, per un peso di 295 grammi. Il tutto per regolare la «movimentazione spontanea», la «richiesta di assegnazione di nuovi transpoder elettronici», la «stampa del passaporto» (chissà se basti, per gli equidi, la semplice carta d’identità, eventualmente elettronica), il «ritrovamento del passaporto»e via equitando.

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