Intelligenza Artificiale: il diritto a vivere senza

Dopo la legge sull’utilizzo dell’AI, ora la tutela alla vita senza prompt

15 Ottobre 2025
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È ormai prassi che accedendo a un qualsiasi programma di scrittura sul pc, esploda un pop up che ci domanda se vogliamo un supporto per sintetizzare, elaborare, riformulare il contenuto. I motori di ricerca ai nostri quesiti offrono sempre una prima panoramica assistita dall’intelligenza artificiale e una volta rincasati capita di sentire i nostri parenti dialogare con gli assistenti vocali per accendere o spegnere le luci di casa mentre un robot automatizzato sta pulendo i pavimenti. Vent’anni fa sarebbe stato una distopia cinematografica, ora, è la quotidianità. L’Italia ha primeggiato conquistandosi il posto di primo Stato con una legge nazionale sull’AI, entrata in vigore il 10 ottobre scorso, ma è ancora possibile immersi in questo mondo digitale, vivere senza AI? E chi tutela il diritto di coloro che vogliono rinunciarvici?

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Articolo 13: come i professionisti possono usare l’intelligenza artificiale

L’articolo 13 della legge n. 132 evidenzia la responsabilità di qualsiasi Ente, professionista o settore che adoperi l’AI nell’informare con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo il fruitore dell’eventuale uso e della specifica modalità d’uso dell’intelligenza artificiale.

Leggi anche: Sanità, lavoro e PA: i punti-chiave del ddl sull’intelligenza artificiale.

Il principio è tutelare la scelta: rivolgersi a un medico, un avvocato, un dipendente pubblico o un qualsiasi professionista di settore, oggi, significa potersi interfacciare all’uso indiretto dell’intelligenza artificiale. Si può scegliere di acconsentire ma vale il diritto di obiezione. La ricezione di questo articolo ha indisposto alcuni dei professionisti delle funzioni elencate, mentre altri, prontamente, hanno già messo a disposizioni i primi template operativi ed informative da far firmare ai clienti per permettergli di scegliere.

Un appello per vivere senza AI

Il 12 settembre scorso è stato presentato in Vaticano l’Appello di Roma sulla coesistenza nell’era dell’AI a cui hanno partecipato esperti del settore quali Geoffrey Hinton, Paolo Benanti, Yoshua Bengio, Stuart Russell e Yuval Noah Harari. Il documento sostiene il diritto degli esseri umani a vivere senza l’intelligenza artificiale e chiede che tale diritto venga normato e tutelato istituzionalmente. Dal poter scegliere di non usufruire a livello personale dell’AI, fino alla garanzia di potersi rivolgere a un essere umano per i servizi pubblici liberi da stringhe informatiche.

Su chi si allena l’AI?

Su di noi. Questo è un bene, perchè per interfacciarsi all’umano serve che vi sia l’umano anche nel suo confronto, eppure sono in molti a non voler permettere ai tools di intelligenza artificiale di usufruire dei propri dati come palestra operativa. Occhio allora ad alcuni social (in particolare LinkedIn e più recentemente anche Instagram, Facebook) che, a partire da novembre 2023, hanno attivato di default la cessione all’AI dei dati personali dei propri clienti, a meno che tale impostazione non venga disattivata.
Oggi funziona così: non vuoi l’AI? È tuo diritto, ma devi essere tu a impedirlo.

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L’AI nella PA: dove si fissano i limiti?

Negli Stati Uniti, a regolare il non utilizzo dell’AI è un memorandum dell’Office of Management and Budget del 2024, attraverso cui la Casa Bianca vieta alla Pubblica Amministrazione federale l’utilizzo dell’AI quando non ne può garantire completa protezione dai danni dell’algoritmo. Nella normativa nazionale è l’articolo 14 a limitare l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale imponendo la supervisione umana per i sistemi ad alto rischio con persone incaricate che devono essere in grado di decidere, in ogni situazione, il non utilizzo o l’interruzione del funzionamento del sistema: “L’utilizzo dell’intelligenza artificiale avviene in funzione strumentale e di supporto all’attività provvedimentale, nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale della persona che resta l’unica responsabile dei provvedimenti e dei procedimenti in cui sia stata utilizzata l’intelligenza artificiale“.

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