Incremento del salario accessorio: il limite per le Unioni di Comuni

L’incremento del Fondo risorse decentrate previsto dal Decreto PA si applica solo a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni. Per le Unioni di Comuni serve un intervento legislativo ad hoc

24 Settembre 2025
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La Corte dei Conti per la Lombardia, (Sez. Controllo), con la deliberazione del 16 settembre 2025, n. 280 segna un punto fermo nell’interpretazione del d.l. 25/2025 (cd. Decreto PA): l’incremento del salario accessorio non può essere esteso in via indiretta alle Unioni di comuni, pur dotate di propri spazi assunzionali, in considerazione del fatto che tale disciplina trova applicazione solo nei confronti dei Comuni, confermando quindi la necessità di un intervento del legislatore per armonizzare i trattamenti economici del personale.

Chiarimenti per l’Unione di Comuni

Il Presidente dell’Unione di Comuni aveva chiesto chiarimenti sull’utilizzo dei propri spazi assunzionali residui, per incrementare la parte stabile del Fondo risorse decentrate, in mancanza di quote cedibili dai Comuni aderenti, nel rispetto dell’equilibrio pluriennale di bilancio e dell’art. 1, commi 557 e seguenti della legge n. 296/2006.
Secondo la Corte dei conti, l’articolo 14, comma 1-bis, del d.l. n. 25/2025 è destinato esclusivamente a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni, con l’obiettivo di sostenere gli Enti locali nella gestione delle risorse umane. La norma non prevede alcuna applicazione diretta o indiretta per le Unioni di Comuni, configurando una lacuna legislativa da colmare unicamente con un intervento del Parlamento.

MEF e interpretazione indiretta: i limiti

La circolare MEF/RGS n. 175706 del 27 giugno 2025 consente ai Comuni di trasferire una quota dell’incremento del Fondo alle Unioni di Comuni aderenti. Tuttavia, come sottolinea la Corte, questa estensione indiretta non risolve la questione per le Unioni dotate di propri spazi assunzionali. Le pronunce richiamate dalla circolare non sono determinanti, essendo riferite a normative precedenti e non alla disciplina sopravvenuta.
In conclusione, secondo il Collegio contabile della Lombardia, in assenza di una disposizione espressa che disciplini l’armonizzazione delle retribuzioni anche per i dipendenti delle Unioni di Comuni, il trattamento economico dei dipendenti dei Comuni associati potrà beneficiare di quanto previsto dall’articolo 14, comma 1-bis, del decreto-legge n. 25/2025, mentre ciò non sarebbe possibile per i dipendenti dell’Unione.

Maggiori informazioni sul Decreto PA

VOLUME + ILIBRO

Il Decreto P.A. e le procedure di accesso al pubblico impiego

In data 15 marzo 2025 è entrato in vigore il D.L. 14 marzo 2025, n. 25, rubricato “Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni”, c.d. Decreto P.A., poi convertito dalla Legge 9 maggio 2025, n. 69. La ratio della novella legislativa è evidenziata nel preambolo del testo normativo, allorché il legislatore richiama la straordinaria necessità e urgenza “di introdurre misure per l’attrattività dei giovani e il superamento del precariato nella pubblica amministrazione”, nonché “di definire misure volte a garantire la continuità e l’omogenea applicazione delle procedure di reclutamento e la funzionalità delle amministrazioni pubbliche, in particolare per quanto attiene alla sicurezza dei trasporti”. Capitolo a parte occupa il terzo presupposto di necessità e urgenza che giustifica l’intervento straordinario del Governo, vale a dire l’introduzione di misure organizzative per la funzionalità e l’efficienza di taluni settori della pubblica amministrazione.Grande è l’aspettativa ingenerata nei confronti delle modifiche legislative introdotte, anche a fronte delle dichiarazioni dello stesso Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che afferma che con tale legge “è stato raggiunto l’obiettivo di affrontare in maniera organica alcune criticità del sistema pubblico” e che “l’obiettivo è quello di costruire una macchina amministrativa sempre più efficiente e pronta ad affrontare con rinnovate competenze le sfide del contesto europeo”.Il volume fornisce una lettura degli articoli del D.L. 25/2025, anche alla luce dei lavori parlamentari e della nota formulata dall’ANCI, per soffermarsi successivamente sulla legge di conversione, in particolare sulle parti che sono state emendate; dopo una panoramica sulla riforma, il volume ripercorre l’intero iter procedurale delle modalità di accesso al pubblico impiego, a partire dall’inquadramento giuridico anche nell’ottica dei principi costituzionali, fino al momento della stipula del contratto di lavoro, alla luce delle innovazioni introdotte dal c.d. “Decreto P.A.” nel testo convertito in legge. All’analisi normativa si accompagna una rassegna delle più recenti e significative pronunce giurisprudenziali, degli orientamenti dell’ANAC e dell’ARAN, per fornire un quadro delle criticità e delle modalità applicative degli istituti giuridici connessi al pubblico impiego.Il volume è utile sia per gli operatori del settore, che possono avere un quadro aggiornato della riforma Zangrillo, sia per coloro che si preparano per i concorsi nella P.A., per l’approccio teorico pratico alla normativa del pubblico impiego.Ornella RossiSegretario Generale titolare di segreteria convenzionata, OIV, “privacy officer” certificata.

Ornella Rossi | Maggioli Editore 2025

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