In Calabria vince la destra con un’affluenza del 43%

Anche la Calabria, dopo le Marche, rimane al centrodestra: Occhiuto batte Tridico con il 57,26%

7 Ottobre 2025
Modifica zoom
100%

Indice

La Regione Calabria è andata a votare tra il 5 e il 6 ottobre per l’elezione del Presidente della giunta regionale e del consiglio regionale. Fin dai primi exit poll è stata conferma la prevedibile prospettiva della vittoria di Roberto Occhiuto candidato del centrodestra precedentemente eletto nel 2021 con Forza Italia. In Calabria, Regione che nell’ultimo quarto di secolo ha altalenato da destra e sinistra senza regolarità, sembra essersi disegnato un nuovo assetto che tende al centrodestra con regolarità dal 2020. Occhiuto batte l’avversario del centrosinistra con un 57,26% contro 41,73%. L’affluenza ferma al 43% riflette ancora un il grave astensionismo di una parte importante del Paese che si riversa, tra scioperi e presidi, nelle piazze.

I risultati delle elezioni

La sfida vedeva contendersi Roberto Occhiuto e Pasquale Tridico europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
Roberto Occhiuto era succeduto alla Santelli dopo la morte, ricoprendo la carica di presidente della Regione, carica che abbandonò quest’estate dopo aver annunciato, tramite un video sui social, di essere indagato in un’indagine di corruzione. In concomitanza annunciò anche l’intenzione di ricandidarsi. Nemmeno l’accusa, non ancora determinata da una sentenza, ha arrestato fama e consenso di Occhiuto con alle spalle una solida carriera di deputato dalle file del centro fino alla destra e poi la nomina a vicesegretario con Forza Italia nel 2024. Dall’altra parte Pasquale Tridico che prima di infilarsi nel girone della politica era stato Presidente dell’INPS: a lui si deve la gestione dell’entrata in vigore del reddito di cittadinanza (successivamente abolito dal Governo Meloni).

Due campagne elettorali a confronto

Pasquale Tridico aveva fatto leva sulla sua carriera antecedente alla politica e, fedele alla misura del reddito di cittadinanza, aveva avanzato la proposta di crearne un doppione di stampo regionale con il nome: “reddito di dignità”, il sostegno economico rivolto a persone definite “occupabili”, cioè adulti che non percepiscono più il Reddito di cittadinanza e che incontrano difficoltà a trovare lavoro perché troppo vecchi per il mercato e troppo giovani per la pensione. La proposta venne fortemente criticata dalla controparte del centrodestra che sosteneva non ci fossero i fondi necessari per finanziare il progetto.
Occhiuto da parte sua ha incentrato molta della sua campagna sul sollevamento della Calabria e il suo “riscatto”, in particolare si è detto favorevole all’iniziativa del ponte sullo stretto proposto del Ministro delle Infrastrutture e del Trasporto Matteo Salvini, mentre Tridico lo ha criticato fortemente definendolo non prioritario rispetto a misure più urgenti su cui focalizzare i fondi.

>> Leggi anche: “Si farà il ponte sullo Stretto di Messina?“.

Perchè le elezioni in Calabria dovrebbero interessare a tutti?

La risposta principale è che la Calabria si trova sul suolo italiano e fa parte di quelle Regioni, dopo Valle d’Aosta e Marche, che quest’anno sono investite da cambi nell’Amministrazione. Ma esiste un sottotesto molto importante che riguarda l’interezza della politica italiana: la Calabria oggi è un emblema italiano. Sussistono problematiche evidenti: la sanità prima fra tutte. In base all’ultimo report della AGENAS – Edizione 2024, la Regione calabrese non solo non riesce a soddisfare il suo fabbisogno interno di cure sanitarie ma figura al secondo posto dopo il Molise per maggiore propensione alla fuga di pazienti per cure ambulatoriali (7,42%) , inoltre, il report dell’Osservatoriosalute 2023 evidenzia che il 25,75% della popolazione calabrese si sposta di Regione per accedere ai servizi sanitari (la cosiddetta: fuga sanitaria).
Questo, insieme al declino demografico e il lavoro sempre più precario e pericolosamente irregolare, sono tra i principali problemi di cui la Calabria funge da specchio dell’Italia tutta. Per questa ragione, è di fondamentale interesse capire come la politica italiana si interfacci alle problematiche e come gli elettori si interfaccino alla politica italiana. L’affluenza è ai minimi storici, non si salva ormai nessuna delle elezioni a livello regionale, fino ai consultivi nazionali. Sempre meno persone vanno a votare e questo è un tassello fragile in un sistema considerato democratico proprio per il potere esercitato dal suo popolo. Oggi il popolo che lo esercita in Italia non solo è meno della metà di quello che lo potrebbe esercitare, ma molto meno di quello che lo abita. Il trend degli ultimi consultivi elettorali sembra dare fiducia alla destra e all’attuale Governo, riconfermata dalle elezioni nelle Marche e in Calabria, ciò nonostante i dilaganti scioperi che hanno immobilizzato il Paese nelle ultime settimane evidenziando una decisiva dissonanza tra popolo e governo.

Prossimi appuntamenti elettorali

Il campo largo della sinistra continua a non convincere gli elettori che rimangono fedeli al Governo vigente. Ora si attendono le prossime tornate elettorali che vedranno interessate le Regioni di:

  • Toscana per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale nei giorni di domenica 12 e lunedì 13 ottobre 2025 (con eventuale turno di ballottaggio nei giorni di domenica 26 e lunedì 27 ottobre 2025);
  • Nei giorni 23 e 24 novembre 2025 si terrà il turno straordinario di elezioni amministrative nei comuni delle regioni a statuto ordinario sciolti per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso;
  • Veneto, Campania e Puglia che nelle giornate del 23 e del 24 novembre svolgeranno le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale e del Presidente della giunta.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento