Il primo è la crisi della sinistra, che a sua volta può essere scomposta in tre elementi ulteriori: il fallimento del progetto renziano di trasformazione del sistema politico certificato dal voto referendario del 4 dicembre; il ricadere del fronte progressista nel più antico dei suoi vizi, il frazionismo fratricida; l’avversione dell’opinione pubblica nei confronti di chi ha governato negli ultimi cinque anni, e con risultati non troppo brillanti.
Il secondo parametro è la fragilità del Movimento 5 stelle: la labilità delle sue radici territoriali, ma anche le sue fratture interne e la contraddizione macroscopica fra la retorica della democrazia dal basso e la realtà del suo verticismo assoluto. Presi insieme, questi primi due parametri fanno del successo dell’alleanza di centro destra un fenomeno soprattutto negativo…
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