Il provvedimento approvato giovedì è lo stesso licenziato dal Senato il 16 novembre: il testo è stato blindato al suo arrivo alla Camera: tra le motivazioni che hanno orientato la decisione, l’approssimarsi delle prime scadenze fiscali previste dal provvedimento.
Tra le principali novità si allineano le seguenti materie: estensione della rottamazione delle cartelle esattoriali, split payment, stop alle bollette ogni 28 giorni, definizione del c.d. equo compenso.
Equo compenso e riconoscimento economico proporzionato
Con specifico riferimento a quest’ultimo tema, viene esteso a tutti i professionisti, anche se non appartenenti ad un ordine, il riconoscimento economico “proporzionato” al lavoro svolto. Un principio che anche la Pubblica Amministrazione è tenuta a riconoscere. Va sottolineata tuttavia la bocciatura senza appello da parte dell’Antitrust per le norme sull’equo compenso. In una segnalazione ai presidenti delle Camere ed al premier, il Garante ha sottolineato che l’equo compenso “in quanto idoneo a reintrodurre un sistema di tariffe minime, peraltro esteso all’intero settore dei servizi professionali, non risponde ai principi di proporzionalità concorrenziale” e si pone “in stridente controtendenza con i processi di liberalizzazione”che hanno riguardato anche «il settore delle professioni regolamentate». Il parere non è vincolante: tuttavia il Governo, intenzionato a far licenziare il decreto già blindato al suo arrivo in aula, non ha voluto apportare modifiche al testo nel passaggio alla Camera.
Rottamazione cartelle esattoriali
In materia di rottamazione delle cartelle esattoriali viene a modificarsi la tempistica per la definizione agevolata delle cartelle esattoriali, estesa dal Decreto Fiscale agli avvisi degli ultimi 17 anni, dal 2000 al terzo trimestre 2017. Il termine entro il quale presentare l’istanza vien traslato dal 31 dicembre 2017 al 15 maggio 2018. Il nuovo termine vale anche per i cosiddetti “ripescati”, ovverosia i contribuenti esclusi dalla prima edizione perché non in regola con le rate di piani precedenti. Slitta inoltre dal 30 novembre al 7 dicembre il termine per saldare il mancato o insufficiente pagamento delle prime due rate (oltre alla terza) della “vecchia” rottamazione
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