Comuni: aggiornamento della nota metodologica e della stima della capacità fiscale 2018

È stato pubblicato sul sito del Senato l’aggiornamento della nota metodologica e della stima della capacità fiscale 2018 per i Comuni delle Regioni a statuto ordinario (Atto del Governo 438). Il documento in questione è stato redatto dal Servizio studi del Senato. La capacità fiscale del singolo comune rappresenta il gettito potenziale da entrate proprie nel territorio di riferimento, ad aliquota standard, ed è utilizzata unitamente ai fabbisogni standard per il riparto di una quota del Fondo di solidarietà comunale.

Stima della capacità fiscale dei Comuni: la nota

Nello schema di decreto ministeriale in esame la revisione dei criteri metodologici utilizzati per la stima della capacità fiscale dei Comuni ha riguardato in particolare la componente relativa al gettito IMU e TASI: oltre ad aggiornare la base dati del gettito (anno 2015) sono stati adottati criteri finalizzati a depurare la quota di gettito ad aliquota di base dalle variazioni (positive o negative) deliberate da ciascun comune (aliquote, detrazioni, esenzioni, agevolazioni).

Il documento

Come si può leggere in apertura di documento “La prima stima delle capacità fiscali dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario è stata compiuta con il D.M. 11 marzo 2015 (Atto del Governo n. 140). Con il D.M. 13 maggio 2016 (A.G. 284) si è proceduto ad un primo aggiornamento della nota metodologica e della stima delle capacità fiscali per singolo comune, al fine di tener conto delle variazioni normative intervenute (eliminazione della TASI sulle abitazioni principali non di lusso ed estensione del novero dei terreni agricoli esenti da IMU). Successivamente con il D.M. 2 novembre 2016 è stata adottata la stima delle capacità fiscali 2017 per singolo comune, rideterminata tenendo conto dei mutamenti normativi intervenuti, del tax gap nonché della variabilità dei dati assunti a riferimento; in tale occasione non è stata modificata la metodologia di calcolo e pertanto, sulla base della disciplina dettata dal D.L. n. 113 del 2016 (si veda ultra), lo schema di decreto non è stato sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari, ma solo all’intesa in sede di Conferenza unificata”.

>> CONSULTA IL DOCUMENTO INTEGRALE REDATTO DAL SERVIZIO STUDI DEL SENATO.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *