E’ arrivata l’ora del restauro sostenibile: secondo la Commissione europea fino al 4% dei fondi Ue per lo sviluppo regionale potrà essere indirizzato in efficienza energetica e nel ricorso alle fonti rinnovabili negli edifici residenziali. Attingendo infatti alle risorse accantonate nell’ambito dei Fondi regionali ben 8 miliardi di euro potrebbero essere destinati al patrimonio edilizio esistente per realizzare interventi di ristrutturazione finalizzati all’efficienza e al risparmio e all’inserimento dei sistemi alimentati da fonti rinnovabili. I fondi già stanziati, ma stornati da altri capitoli di spesa dedicati allo sviluppo regionale contribuirebbero così al raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di clima e eco-edilizia, indirizzando le risorse verso un target ancora trascurato, quello del patrimonio edilizio esistente. Gli edifici nuovi infatti rappresentano soltanto l’1% dello stock di alloggi dell’Ue eppure sono proprio questi oggetto delle direttive sull’efficienza energetiche nell’edilizia che prevedono edifici ad energia quasi zero dal 2021. E’ quindi raccomandabile secondo la Commissione investire nell’efficienza energetica dell’esistente, dando vita a una rivoluzione energetica dell’edilizia che cambierebbe il quadro della domanda energetica dell’Unione, assorbita per due terzi dalle città. Secondo la Commissione inoltre la competenza attribuita alle regioni in materia di distribuzione degli stanziamenti offrirebbe maggiori garanzie di efficienza e di penetrazione sul territorio degli elementi di innovazione ‘verde’. Gli immobili residenziali rappresentano all’oggi il 40% dei consumi di energia dell’Ue. Dotandoli di standard energetici elevati, si potrebbero compiere progressi rilevanti verso l’ obiettivo di efficienza energetica fissato per il 2020, con un taglio di ben 78 miliardi di euro nella bolletta annuale e la creazione di un milione di posti di lavoro.
Anche il ‘restauro’ sarà ecologico
Per la Commissione europea utilizzabili fino al 4% dei fondi Ue
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