Intelligenza artificiale: istruzioni per l’uso

Le domande frequenti (FAQ) sulla legge 132/2025 per la Pubblica Amministrazione e la risposta della nostra esperta, Giovanna Panucci

16 Dicembre 2025
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Quando di una cosa ne parlano tutti, il rischio è non sapere più a chi rivolgersi. Un po’ è il dramma del giornalismo, l’ultimo secolo è stato il teatro di un’implosione della comunicazione di massa. Abbiamo accesso a talmente tanti contenuti da non sapere più trovare una necessaria discriminante. Se una volta il problema era trovare le fonti, oggi è: a quale fonte affidarsi? Nello stesso panorama gravita l’intelligenza artificiale, sulla bocca di tutti ma ne siamo sempre più confusi. Questo è l’anno della digitalizzazione, l’ultima parola preferita della Pubblica Amministrazione, ma come davvero si può applicare l’AI al lavoro pubblico? Chi ne ha la responsabilità in caso di errore? E come deve essere comunicato il suo utilizzo in maniera trasparente e legale?

Qualche risposta, ve la diamo noi…

Indice

Da dove abbiamo preso le risposte? Da qui

VOLUME + ILIBRO

Guida pratica all’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione

L’Intelligenza Artificiale generativa è già entrata negli uffici pubblici, spesso in modo spontaneo e non regolato. Questo manuale offre alla Pubblica Amministrazione e a tutti i suoi addetti uno strumento operativo completo per affrontare le sfide portate da questa nuova tecnologia, evitando rischi e cogliendo tutte le opportunità.L’adozione dell’AI non può essere affidata al mero entusiasmo tecnologico né abbandonata alla frammentarietà di iniziative locali disconnesse. Al contrario, richiede una visione sistemica, una strategia di lungo periodo ed una leadership pubblica all’altezza della sfida. Ma, prima ancora delle soluzioni tecniche, serve un cambio di mentalità. Il futuro della PA digitale si costruirà sulla capacità di integrare l’innovazione senza rinunciare ai principi costituzionali e sarà plasmato quotidianamente da dirigenti, funzionari, tecnici e collaboratori che useranno la tecnologia non come fine, ma come mezzo per migliorare la qualità dell’azione amministrativa e rafforzare il legame fiduciario con i cittadini.Con un linguaggio chiaro e rigoroso, l’autrice guida enti, dirigenti, funzionari e responsabili digitali nell’adozione consapevole dell’AI, nel rispetto delle norme: AI Act, GDPR, Linee guida AgID.Il volume aiuta a:› capire cosa si può fare (e cosa no) con l’AI generativa› ridurre i tempi delle attività ripetitive senza compromettere legalità e trasparenza› formare il personale all’uso corretto degli strumenti AI› governare il cambiamento senza subirlo.Una guida indispensabile per una Pubblica Amministrazione moderna, competente, compliance e davvero digitale. Giovanna PanucciAvvocato esperto in privacy, protezione dei dati personali e intelligenza artificiale. DPO e AI Strategist, iscritta all’Albo dei Maestri della protezione dei dati & Data Protection Designer®, Founder di “Gladiatori Digitali”, la prima community italiana dedicata all’uso dell’AI generativa per professionisti, aziende e pubbliche amministrazioni e ideatrice del concetto di “Legal Prompting”, il prompt engineering per il mondo giuridico.  

 

Giovanna Panucci | Maggioli Editore 2025

Ambito di applicazione: come – quando – perchè

La legge 132/2025 si applica a tutte le Pubbliche Amministrazioni?
Sì, la legge si applica a tutte le Pubbliche Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del d.lgs. 165/2001, quindi: Ministeri, Regioni, Province, Comuni, Università, Aziende Sanitarie, Enti Pubblici non economici, ecc. Non ci sono esenzioni basate sulle dimensioni dell’Ente.


La legge si applica anche ai sistemi di AI già in uso prima del 10 ottobre 2025?
Sì, la legge si applica anche ai sistemi già in uso. Le Amministrazioni devono adeguare le proprie procedure e fornire l’informativa anche per i sistemi preesistenti. Non esiste un regime transitorio che esenti i sistemi “legacy”.


Se utilizziamo un software fornito da un’azienda privata che contiene componenti di AI, siamo tenuti a rispettare la legge 132/2025?
Sì, la responsabilità dell’utilizzo conforme alla legge ricade sull’Amministrazione che usa il sistema, indipendentemente da chi lo ha sviluppato o fornito. È quindi essenziale che l’Amministrazione richieda al fornitore tutte le informazioni necessarie per garantire la conformità (documentazione tecnica, valutazione dei rischi, ecc.) e che inserisca clausole specifiche nei contratti di fornitura.

Obbligo di informativa: uomo avvisato…

Dove deve essere pubblicata l’informativa sull’uso dell’AI?
L’informativa deve essere facilmente accessibile ai cittadini. La collocazione più naturale è il sito web istituzionale dell’Ente, in una sezione dedicata e ben visibile (es. nella sezione “Amministrazione Trasparente” o in una sezione specifica “Intelligenza Artificiale”). È consigliabile che sia raggiungibile anche dalla homepage con un link diretto.


L’informativa deve essere un unico documento o può essere articolata in più pagine?
Può essere articolata in più pagine, anzi è consigliabile. Una struttura efficace prevede una pagina principale con un’introduzione e un “Registro dei Sistemi IA” in forma di tabella, con link a schede di dettaglio per ogni singolo sistema. Questo permette di fornire informazioni di primo livello accessibili a tutti e informazioni di secondo livello per chi desidera maggiori dettagli.


Dobbiamo aggiornare l’informativa ogni volta che modifichiamo un sistema di AI o ne introduciamo uno nuovo?
Sì, l’informativa deve essere sempre aggiornata e riflettere lo stato attuale dei sistemi in uso. È buona pratica indicare la data di ultimo aggiornamento e, se possibile, tenere uno storico delle versioni precedenti per garantire la tracciabilità.


Cosa succede se non pubblichiamo l’informativa?
La mancata pubblicazione dell’informativa costituisce una violazione degli obblighi di trasparenza imposti dalla legge. Le conseguenze possono includere: l’annullabilità degli atti amministrativi adottati con l’ausilio di sistemi non dichiarati, la responsabilità disciplinare e potenzialmente erariale del dirigente, e, se il sistema tratta dati personali, sanzioni da parte del Garante Privacy per violazione del GDPR.

Responsabilità e decisioni: è stata l’AI!

Se un sistema di AI commette un errore, chi ne è responsabile?
La responsabilità finale ricade sempre sul funzionario o dirigente che ha adottato la decisione basandosi (anche) sull’output del sistema di AI. L’articolo 14, comma 2, è chiarissimo: la persona resta “l’unica responsabile” dei provvedimenti. Il funzionario non può scaricare la responsabilità sull’algoritmo o sul fornitore. Questo non esclude che, in seconda battuta, l’Amministrazione possa rivalersi sul fornitore se l’errore è dovuto a un difetto del sistema, ma nei confronti del cittadino la responsabilità è dell’Amministrazione.


Possiamo utilizzare un sistema di AI per prendere decisioni completamente automatizzate, senza intervento umano?
No, per le decisioni che impattano sui diritti dei cittadini (es. concessione o diniego di un beneficio, applicazione di una sanzione, rilascio di un’autorizzazione), la decisione finale deve sempre essere presa da una persona. L’AI può supportare, analizzare, suggerire, ma non può decidere in autonomia. Questo principio è sancito dall’articolo 14, comma 2, e riflette anche quanto previsto dall’articolo 22 del GDPR per i trattamenti automatizzati di dati personali.


Cosa significa concretamente “supervisione umana”?
Significa che un funzionario deve essere sempre in grado di comprendere, verificare e, se necessario, correggere o annullare l’output del sistema di AI. La supervisione non può essere meramente formale (es. un “click” di conferma automatico), ma deve essere sostanziale: il funzionario deve avere le competenze e il tempo per valutare criticamente il risultato.

Formazione e competenze: tutti insieme appassionatamente

Siamo obbligati a formare il nostro personale sull’uso dell’IA?
Sì, l’articolo 14, comma 3, impone alle PA di adottare “misure formative finalizzate a garantire un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale e a sviluppare le capacità trasversali degli utilizzatori”. La formazione non è opzionale, ma un obbligo di legge. Deve essere inserita nei piani formativi dell’Ente e deve riguardare non solo gli aspetti tecnici, ma anche quelli etici, giuridici e di valutazione dei rischi.


In attesa dei percorsi formativi nazionali (previsti per ottobre 2026), cosa possiamo fare?
Non potete attendere passivamente. Dovete avviare autonomamente percorsi di formazione interna, anche avvalendovi di esperti esterni, di corsi online o di materiali formativi già disponibili. Potete anche organizzare seminari di sensibilizzazione e gruppi di studio interni. L’importante è non rimanere fermi.

E il resto lo trovate qui…

VOLUME + ILIBRO

Guida pratica all’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione

L’Intelligenza Artificiale generativa è già entrata negli uffici pubblici, spesso in modo spontaneo e non regolato. Questo manuale offre alla Pubblica Amministrazione e a tutti i suoi addetti uno strumento operativo completo per affrontare le sfide portate da questa nuova tecnologia, evitando rischi e cogliendo tutte le opportunità.L’adozione dell’AI non può essere affidata al mero entusiasmo tecnologico né abbandonata alla frammentarietà di iniziative locali disconnesse. Al contrario, richiede una visione sistemica, una strategia di lungo periodo ed una leadership pubblica all’altezza della sfida. Ma, prima ancora delle soluzioni tecniche, serve un cambio di mentalità. Il futuro della PA digitale si costruirà sulla capacità di integrare l’innovazione senza rinunciare ai principi costituzionali e sarà plasmato quotidianamente da dirigenti, funzionari, tecnici e collaboratori che useranno la tecnologia non come fine, ma come mezzo per migliorare la qualità dell’azione amministrativa e rafforzare il legame fiduciario con i cittadini.Con un linguaggio chiaro e rigoroso, l’autrice guida enti, dirigenti, funzionari e responsabili digitali nell’adozione consapevole dell’AI, nel rispetto delle norme: AI Act, GDPR, Linee guida AgID.Il volume aiuta a:› capire cosa si può fare (e cosa no) con l’AI generativa› ridurre i tempi delle attività ripetitive senza compromettere legalità e trasparenza› formare il personale all’uso corretto degli strumenti AI› governare il cambiamento senza subirlo.Una guida indispensabile per una Pubblica Amministrazione moderna, competente, compliance e davvero digitale. Giovanna PanucciAvvocato esperto in privacy, protezione dei dati personali e intelligenza artificiale. DPO e AI Strategist, iscritta all’Albo dei Maestri della protezione dei dati & Data Protection Designer®, Founder di “Gladiatori Digitali”, la prima community italiana dedicata all’uso dell’AI generativa per professionisti, aziende e pubbliche amministrazioni e ideatrice del concetto di “Legal Prompting”, il prompt engineering per il mondo giuridico.  

 

Giovanna Panucci | Maggioli Editore 2025

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