Il Censimento generale del personale in servizio presso gli Enti locali, aggiornato al 31 dicembre 2024, offre una fotografia dettagliata dello stato occupazionale di Comuni, Province e forme associative. Curato annualmente dal Ministero dell’Interno, il rapporto si conferma uno strumento centrale per valutare la capacità amministrativa del sistema delle autonomie locali.
>> CONSULTA LA COMUNICAZIONE SUL SITO DEL DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI;
>> LEGGI INTEGRALMENTE IL RAPPORTO.
Indice
Personale a tempo indeterminato
Il dato di maggiore rilievo riguarda il personale a tempo indeterminato, che torna a crescere dopo anni di contrazione: oltre 363 mila unità, con un incremento dell’1,6 % rispetto alla precedente rilevazione, mentre è in aumento dell’8% il personale a tempo determinato. In aumento anche il numero dei dirigenti, segnale di un rafforzamento, almeno quantitativo, delle strutture apicali degli Enti.

* i dati relativi ai dirigenti comprendono anche i dirigenti a tempo determinato che coprivano posti presenti in organico e direttori generali.
Polizia Locale
Resta centrale il ruolo della Polizia Locale, che supera le 51 mila unità. Il personale è concentrato prevalentemente nei Comuni e nelle aree a maggiore densità urbana (Nord-Ovest e nelle Regioni Lombardia e Lazio), confermando il legame tra sicurezza urbana e dimensione territoriale degli Enti.

Invecchiamento del personale
Il censimento conferma il progressivo invecchiamento del personale, con una quota significativa di dipendenti prossimi alla pensione. Parallelamente, però, cresce il numero di lavoratori con anzianità di servizio inferiore ai 20 anni, segno di un parziale ricambio generazionale avviato negli ultimi esercizi.

Assunzioni, gestione diretta e cooperazione tra gli Enti
Nel 2024 aumentano le assunzioni tramite concorso pubblico, mentre restano elevate le cessazioni per dimissioni volontarie e pensionamenti. Il saldo occupazionale migliora, ma la sostenibilità nel medio periodo resta legata ai vincoli finanziari e alla capacità degli Enti di programmare il fabbisogno di personale.
Infine, il rapporto evidenzia come quasi due terzi delle attività siano ancora gestite direttamente dagli Enti locali, con un crescente ricorso a convenzioni e unioni per le funzioni fondamentali. Un modello organizzativo che punta all’efficienza, ma che richiede competenze amministrative sempre più qualificate.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento