di BRUNO PAGAMICI (su Italia Oggi)
Stop ai click day per accedere agli aiuti pubblici, concessione degli incentivi a imprese e professionisti in conformità alle regole contenute in un “bando-tipo” definito dal Mimit, verifica preventiva dei requisiti di finanziabilità prima dell’invio della richiesta di agevolazione. Sono alcune delle novità introdotte dal decreto legislativo n. 184 del 27 novembre 2025, approdato nella Gazzetta Ufficiale n. 286 del 10 dicembre 2025, recante il “Codice degli incentivi” che entrerà in vigore il 1° gennaio del prossimo anno.
Si tratta di una riforma strutturale del sistema dei finanziamenti statali, il cui obiettivo è il riordino degli aiuti in funzione delle risorse disponibili, dei risultati attesi e dagli effetti determinati dagli incentivi anche a livello sociale e occupazionale.
La disciplina del Codice si applica anche nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome, compatibilmente con i rispettivi statuti e con le relative norme di attuazione. Il cambio di paradigma per l’accesso agli aiuti risponderà ad una logica di programmazione e di coordinamento degli interventi. L’obiettivo è ridurre il rischio che l’assegnazione delle risorse avvenga in tempi ridotti basati sul solo ordine cronologico (“click day”), puntando a favorire invece procedure che valutino la qualità dei progetti.
Ogni Amministrazione centrale adotterà un documento pluriennale che dovrà definire obiettivi strategici, tipologie di intervento e cronoprogramma dei bandi, mentre il Tavolo permanente degli incentivi presso il Mimit garantirà il coordinamento tra Stato e regioni per evitare sovrapposizioni anche tra fondi nazionali ed europei.
La riforma mira alla piena digitalizzazione del ciclo di vita dell’incentivo attraverso l’istituzione del “sistema Incentivi Italia” integrato tra il Registro nazionale aiuti di stato (Rna) e la piattaforma Incentivi.gov.it.
Le nuove funzionalità a disposizione dei professionisti e delle imprese includeranno, in particolare, la verifica preventiva dei requisiti, ossia un servizio telematico per la certificazione preventiva del possesso dei requisiti di accesso da parte del richiedente prima dell’invio dell’istanza .È inoltre previsto un sistema di classificazione univoco delle voci di spesa ammissibili per uniformare i controlli (la c.d. standardizzazione dei codici di spesa) e l’interoperabilità per consentire l’acquisizione d’ufficio di documenti già in possesso della PA e controlli automatizzati.
I futuri avvisi dovranno conformarsi a un bando-tipo definito dal Mimit e dovrà contenere elementi standardizzati riguardanti la cumulabilità delle agevolazioni le cause di revoca e gli obblighi di monitoraggio. I bandi dovranno includere le finalità, l’ambito generale di applicazione e base giuridica, le risorse disponibili e le riserve applicabili (incluse quelle per elementi premianti, le condizioni soggettive di ammissibilità dei proponenti (le imprese o i lavoratori autonomi che presentano istanza), le operazioni agevolabili e le spese ammissibili, le agevolazioni concedibili e le modalità di determinazione dell’ammontare, le procedure per l’accesso e l’erogazione, la disciplina della revoca e delle modalità di controllo. Crediti d’imposta. Per queste misure non è prevista un’attività istruttoria ma una preventiva comunicazione con cui viene indicato l’ammontare delle agevolazioni richieste e la relativa presunta ripartizione negli anni. L’Ente erogatore trasmetterà periodicamente tali dati al MEF per rafforzare l’attività di monitoraggio.
* Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi dell’12 dicembre 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)
Addio al click day per gli aiuti
In Gazzetta il codice degli incentivi. Bandi tipo per le agevolazioni con paletti sul cumulo. Requisiti di finanziabilità verificati a monte della domanda
Italia Oggi
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