La riforma dell’IRPEF: le principali novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022

di LUIGI LOVECCHIO

La Legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234/2021) ha stralciato una parte del disegno di delega sulla riforma fiscale, all’esame del Parlamento, anticipando la revisione dell’IRPEF, con specifico riferimento agli scaglioni d’imposta ed alle detrazioni collegate alla tipologia di reddito posseduto. Costituisce parte integrante della riforma l’introduzione dell’assegno unico universale, avvenuto con il d.lgs. n. 230/2021, che sostituisce le detrazioni per carichi di famiglia per figli di età inferiore a 21 anni.
Come si avrà modo di evidenziare, non si è in presenza di una riforma strutturale dell’IRPEF– considerata tra l’altro l’esiguità delle risorse messe a tal fine a disposizione con la Legge di Bilancio 2022 -, che potrà derivare solo dalla piena attuazione della delega fiscale, ma di un restyling di aliquote e detrazioni ispirate al criterio, per un verso, di alleggerire il carico fiscale per i contribuenti con redditi compresi tra 28mila euro e 55mila euro, che non avevano beneficiato in modo sensibile della disciplina sulla riduzione del cuneo fiscale, attuata con il d.l. n. 3/2020, nel contempo, di evitare bruschi salti di aliquota nel passaggio da uno scaglione all’altro, sempre con riferimento ai redditi medi.
Tali obiettivi ispiratori della revisione rivengono peraltro dalla relazione conclusiva redatta congiuntamente dalle Commissioni Finanze della Camera e del Senato, al termine dell’indagine conoscitiva svolta al fine di individuare le linee guida della riforma fiscale.

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La rimodulazione degli scaglioni IRPEF

La prima modifica ha riguardato come detto gli scaglioni IRPEF che, a decorrere dal 1° gennaio 2022, sono passati da 5 a 4 e sono diventati i seguenti:

  1. fino a 15.000 euro, 23%;
  2. oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, 25%;
  3. oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35%;
  4. oltre 50.000 euro, 43%.

Si ricorda che prima della novella gli scaglioni erano questi:

  1. fino a 15.000 euro, 23%;
  2. oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, 27%;
  3. oltre 28.000 euro e fino a 55.000 euro, 38%;
  4. oltre 50.000 euro e fino a 75.000 euro, 41%;
  5. oltre 75.000 euro, 43%.

Come si vede, dunque, vi è stata una riduzione di aliquote sino a 5 punti percentuali – sommando il risparmio dei due scaglioni intermedi – per i redditi non superiori a 50mila euro.
La revisione degli scaglioni produce degli effetti immediati ai fini delle addizionali comunali e regionali all’IRPEF. È noto che Comuni e Regioni hanno il potere, oltre che di deliberare agevolazioni sul prelievo locale, di modulare le aliquote solo ed esclusivamente in funzione degli scaglioni dell’IRPEF nazionale. Per questo motivo, la legge di bilancio 2022, all’articolo 1, commi 5 e 6, ha disposto che, entro il prossimo 31 marzo 2022, gli Enti territoriali dovranno adeguare gli scaglioni e le aliquote delle addizionali locali alle previsioni IRPEF, in vigore dal primo gennaio scorso. Ovviamente, nessun adempimento è previsto per gli Enti che hanno istituito un’aliquota unica.

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