2011, anno europeo del volontariato

Sono circa 100 milioni gli europei che dedicano parte del loro tempo al volontariato e quest’anno l’Europa ha deciso di rivolgere a questa preziosa risorsa un’attenzione speciale. Con il 2011 si è aperto “l’Anno europeo del volontariato”, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sull’importanza di fare qualcosa per gli altri.
Abbiamo chiesto qualche spiegazione in più alla deputata irlandese Marian Harkin (ALDE), alla testa del gruppo di deputati che promuove il volontariato.

Con tanti argomenti di fuoco tra cui scegliere, perché dedicare l’anno europeo proprio al volontariato?

Nell’Unione europea un cittadino su cinque dedica parte del proprio tempo al volontariato. Si tratta di un numero significativo. Tra gli argomenti di fuoco sono sicura che molti pensino alla crisi economica e, credetemi, sono ben preparata a questo riguardo. Credo però che anche il volontariato possa aiutare la coesione sociale nell’attuale congiuntura economica.

In molti paesi occidentali esiste una lunga tradizione di volontariato. Tuttavia negli Stati ex comunisti le persone sono sospettose di tutto quanto è nuovo, volontariato compreso…

Penso che il volontariato abbia molto a che fare con cultura e tradizioni. Ho parlato con deputati e organizzazioni non governative di differenti Stati membri. Una signora, credo della Repubblica Ceca, ha detto che, se fai volontariato, nel suo paese molti della vecchia generazione pensano che tu sia un pazzo. Ma ha sottolineato come i giovani oggi la vedano diversamente.

Nel 2011, con l’anno europeo del volontariato, potrebbe cambiare qualcosa?

Il volontariato dovrà trovare il suo posto e potrebbe diventare molto diverso da come è adesso nel Regno Unito, in Francia o in Italia.
Non ci sarà tanto un cambiamento dell’atteggiamento quanto delle circostanze e questo potrebbe avere un impatto anche nel modo in cui il volontariato viene fatto.
Quest’anno potrà dare l’opportunità ai cittadini dei nuovi Stati membri di esplorare quello che il volontariato potrebbe essere per loro.

Quale sarà il ruolo e il contributo dei deputati e del Parlamento europeo nell’anno del volontariato?

Nel Parlamento c’è un gruppo di interesse per il volontariato e abbiamo mandato a tutti i deputati informazioni sui punti di contatto nazionali. Gli europarlamentari stessi potranno poi rivolgersi a questi ultimi per conoscere le iniziative nel proprio paese e come possono essere coinvolti a livello nazionale. È importante perché permette un lavoro comune tra deputati e volontari.
È vitale anche che il Parlamento continui a lavorare con “l’Alleanza per l’anno del volontariato 2011” che attualmente riunisce 33 reti europee attive nel settore. Entro la fine dell’anno speriamo di adottare una dichiarazione ufficiale sulle politiche da adottare, per poterle sottoporre alla Commissione e chiedere un libro verde sull’argomento. 

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