14 giugno, Giornata mondiale del donatore di sangue. Il sostegno del Consiglio d’Europa

Il Consiglio d’Europa da numerosi anni sostiene la Giornata mondiale del donatore di sangue, organizzata il 14 giugno di ogni anno per promuovere questa causa a livello mondiale. Nel campo della trasfusione sanguigna, il Consiglio d’Europa difende tre principi fondamentali: il perseguimento dell’autosufficienza di sangue, la protezione della salute dei donatori e dei beneficiari e il divieto di commercializzazione delle sostanze di origine umana, sostenendo l’esigenza di donazioni volontarie e non retribuite.
Il Comitato europeo sulla trasfusione sanguigna (CD-P-TS) è l’organo incaricato di tali questioni e rappresenta 35 paesi europei e 9 Stati osservatori, nonché l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e la Commissione europea (Ue).
La Direzione europea per la qualità dei farmaci e cura della salute (DEQM) coordina l’insieme di queste attività a livello europeo. Pubblica in particolare a tal fine rapporti destinati a migliorare le pratiche, nonché indagini internazionali e raccomandazioni rivolte agli Stati membri, al fine di modificare e di fare evolvere le legislazioni nazionali
Cura inoltre la pubblicazione di una ’’Guida per la preparazione, l’utilizzo e la garanzia della qualità dei componenti sanguigni’’, rivolta ai professionisti, altamente apprezzata e riconosciuta a livello internazionale. Il questionario annuale sulla raccolta, il controllo e l’utilizzo dei componenti sanguigni in Europa, come pure il database centrale sulle riserve di sangue congelato dei gruppi rari sono altri esempi delle attività prioritarie condotte dalla DEQM.

A cosa serve il sangue raccolto?
 I 17 milioni di sacche di sangue raccolte nel 2002 in 15 Paesi consentono a numerosi malati di ricevere i componenti sanguigni di cui hanno bisogno, cioè globuli rossi, piastrine o plasma. I globuli rossi e le piastrine (utili per accelerare la coagulazione) servono a curare malattie come tumori e leucemie e a lottare contro le emorragie accidentali; sono inoltre preziosi durante gli interventi chirurgici, per sostituire il sangue perso nel corso dell’operazione. Il plasma può essere utilizzato intero, in particolare per bloccare gravi emorragie dovute ad alterazioni o deficit del fattore coagulativo, oppure può essere frazionato per isolare certe proteine (immunoglobuline, fattore della coagulazione, albumina,….) a fini terapeutici.

 Chi può diventare donatore di sangue?
 In Europa, ogni persona sana, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, può diventare donatore di sangue, mentre altri requisiti sono richiesti per le donazioni di plasma e di piastrine. In Europa, i donatori di sangue in modo regolare rappresentano tra l’1 e il 4% della popolazione adulta. Per motivi di sicurezza, non possono donare sangue i consumatori di droghe iniettabili, i portatori di infezioni trasmissibili (HIV, epatite C….).

 Che tipi di donazioni sono possibili?
 I centri di raccolta raccolgono sangue intero, e inoltre plasma, grazie a una tecnica chiamata plasmaferesi (il sangue prelevato al donatore viene fatto passare in un apparecchio chiamato separatore, che trattiene il plasma e restituisce le cellule sanguigne al donatore), piastrine, mediante una tecnica chiamata citoaferesi (come per la donazione di plasma, il sangue passa attraverso un apparecchio di separazione, con la differenza che viene conservato soltanto il concentrato piastrinico, mentre gli altri costituenti sono restituiti al donatore). I centri che gestiscono le donazioni raccolgono inoltre campioni di sangue dei donatori desiderosi di iscriversi nei registri dei donatori di midollo osseo e di cellule staminali ematopoietiche. Tale registro consente la ricerca di donatori compatibili per i pazienti che hanno bisogno di un trapianto.

 Quali devono essere gli intervalli tra una donazione e l’altra?
 Gli uomini possono in genere effettuare un massimo di 6 donazioni di sangue all’anno e le donne non devono superare le 4. Per quanto riguarda le donazioni di plasma e di piastrine, si possono effettuare donazioni più frequenti, fino a un massimo di 20 all’anno

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