Reddito di inclusione (Rei): il via libera del Governo

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato ieri la Guida attraverso la quale si illustrano in maniera schematica le importanti novità introdotte dall’approvazione definitiva, in Consiglio dei ministri, del decreto sul contrasto alla povertà, che ufficializza il “reddito di inclusione”.

Reddito di inclusione (Rei): l’ok definitivo

Ecco le dichiarazioni rilasciate dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti: “Da oggi la lotta alla povertà e il Reddito di inclusione sono legge dello Stato. Per la prima volta il nostro Paese ha uno strumento permanente di contrasto alla povertà fondato sul sostegno al reddito e sull’inclusione sociale. Uno strumento che impegna tutte le istituzioni e le comunità locali a stare a fianco dei più deboli”.
“Abbiamo rispettato – prosegue il Ministro – l’impegno di rendere operativo l’esercizio della delega prima dei sei mesi previsti, per dare risposta quanto prima ai cittadini in difficoltà con uno strumento che abbiamo costruito attraverso un rapporto di dialogo e di positiva collaborazione con le associazioni rappresentate dall’Alleanza contro la povertà ed un confronto fattivo con il Parlamento”.

>> CONSULTA LA GUIDA REDATTA DAL MINISTERO DEL LAVORO.

Un baluardo per la lotta alla povertà

“Il REI – evidenzia Poletti – rappresenta il pilastro fondamentale del Piano nazionale per la lotta alla povertà e colma un vuoto annoso nel sistema italiano di protezione degli individui a basso reddito. Il REI, che potrà essere richiesto a partire dal 1° dicembre, è il segno di un nuovo approccio alle politiche sociali, in quanto si fonda sul principio dell’inclusione attiva, ovvero sull’affiancamento al sussidio economico di misure di accompagnamento capaci di promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono esclusi. Insomma, non una misura assistenzialistica, un beneficio economico passivo, in quanto al nucleo familiare beneficiario è richiesto un impegno ad attivarsi, sulla base di un progetto personalizzato condiviso con i servizi territoriali, che accompagni il nucleo verso l’autonomia”.
Al Reddito di inclusione, attraverso le risorse del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e quelle derivanti dalla razionalizzazione degli strumenti esistenti di contrasto alla povertà, sono destinati 1 miliardo e 845 milioni di Euro, incluse le risorse per rafforzare i servizi, a cui si aggiungono anche le risorse a carico del PON Inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022) per un totale di oltre 2 miliardi di euro l’anno dal 2019.

L’avvio della rete nazionale per l’inclusione e la protezione sociale

“Il decreto approvato oggi – conclude il titolare del dicastero del Lavoro – rappresenta anche l’avvio della rete nazionale per l’inclusione e la protezione sociale come infrastruttura stabile per la collaborazione tra le istituzioni e le organizzazioni sociali, con l’obiettivo di analizzare gli elementi di criticità sociale e di favorire una collaborazione permanente tra tutti questi soggetti, indispensabile per costruire una risposta condivisa ed efficace a bisogni diversi ed in rapida evoluzione”.

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