“Un mostro giuridico le norme sugli enti locali”

Fonte: Il Sole 24 Ore

«Sa qual è il vero problema degli enti locali? L’eccesso di legislazione. Il corpus di norme sull’attività di regioni, comuni e province è una sorta di mostro giuridico». Piero Giarda ha appena preso parte in qualità di presidente della giuria alla cerimonia per la consegna dell’Oscar di bilancio della pubblica amministrazione, edizione 2014, organizzata dalla Federazione relazioni pubbliche italiana. Premio assegnato quest’anno all’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Per gli enti locali, gli Oscar di categoria sono andati alla provincia di Gorizia, a Bari per i comuni capoluogo, a Formigine per quelli non capoluogo.

«Un buon bilancio – osserva Giarda – è lo strumento che indica le scelte fatte dagli amministratori, i costi sostenuti e chi ha pagato per i servizi prodotti». Il segretario generale del premio Annamaria Ferrari ha annunciato la nascita del comitato promotore per dare continuità all’iniziativa.

Da un lato dai vincoli di bilancio, dall’altro «una struttura burocratica di intervento sulle decisioni degli enti locali» che Giarda qualifica come la «più aggressiva dai tempi del Regno d’Italia di inizio Ottocento. Emerge chiaramente dai bilanci». Molti sindaci o presidenti di Regione «sono oppressi da un mare di legislazione che si sovrappone anno dopo anno. E non si riesce a capire se la nuova norma è aggiuntiva, sostitutiva o integrativa rispetto a quella dell’anno precedente». Le regole di finanza pubblica a livello decentrato dovrebbero limitarsi all’intervento sui saldi, senza estendere il raggio di azione di norme e controlli ai «singoli elementi di entrata e spesa». E invece, ora si intende «avere il controllo su spese, entrate e saldi». Quando venne istituito, il Patto di stabilità interno «aveva come obiettivo prioritario il saldo di bilancio, se pur vincolato a certi risultati. Anni dopo siamo all’oppressione normativa. Ed è obiettivamente complesso spiegare le decisioni di bilancio attraverso i riferimenti normativi, leggi e regolamenti».

Anche per questo l’«Oscar di bilancio» va a individuare gli enti locali «che sanno spiegare bene, in modo semplice, cosa hanno fatto e cosa intendono fare, se spendono di più o di meno del loro vicino, se concorrono al risanamento in corso della finanza pubblica o se sono causa del suo peggioramento». La trasparenza nell’informazione sui bilanci preventivi e consuntivi «è una condizione necessaria perché il sistema degli enti locali risponda alla ragione stessa della sua esistenza: quella di essere la forma base di rappresentanza democratica. Purtroppo le ragioni del controllo macroeconomico della finanza pubblica hanno progressivamente ridotto gli spazi di autonomia e il principio di responsabilità per il quale il cittadino è il giudice dell’uso delle risorse acquisite dagli amministratori locali».

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