Rivivono le gestioni in economia dei comuni

Fonte: Italia Oggi

Via libera alle gestioni in economia o mediante aziende speciali da parte dei comuni. L’abrogazione ad opera dei referendum dell’art.23 bis e la non reviviscenza dell’art.113 Tuel non consentono di ritenere ancora sussistente il divieto di gestione in economia o mediante azienda speciale che anche la Consulta aveva ricostruito in via interpretativa. Ne consegue che da oggi si amplia il ventaglio di opportunità per le gestioni dei servizi pubblici locali. Lo ha chiarito l’Anci in una nota che indirizza ai sindaci i primi consigli pratici per applicare correttamente gli indirizzi emersi dai referendum. L’Anci ha chiarito che restano invece illegittime le società non in house providing, mentre potrebbero esserlo anche le società miste in cui il socio privato sia stato selezionato senza gara o in base a requisiti non specifici (socio generalista). Per il futuro i comuni potranno affidare la gestione dei servizi pubblici locali (non solo acqua ma anche trasporti e rifiuti) mediante gara, società mista con gara a doppio oggetto (ma senza vincoli relativi alla percentuale di capitale detenuta dal privato) oppure attraverso società in house purché in possesso dei requisiti comunitari («controllo analogo» e «attività prevalente» ndr). In pratica, ha concluso l’Anci, «il referendum ha posto sullo stesso piano l’in house e le altre modalità di gestione».

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