Regimi semplificati, casa e Irap: la delega gioca le prime carte

Fonte: Il Sole 24 Ore del lunedì

Si parte da casa, Irap e regimi agevolati per le imprese. Sono i capitoli del disegno di legge delega per la riforma fiscale che potrebbero trovare attuazione per primi. Il Governo, infatti, ha già avviato i tavoli di lavoro e di confronto con i tecnici e le categorie, su cui sta procedendo per la scrittura dei decreti, mentre la delega compie il suo iter in Parlamento. Il Ddl, su cui la Camera ha votato la fiducia al Governo venerdì scorso, passa all’esame del Senato: l’obiettivo dell’Esecutivo è incassare il via libera entro fine anno, per rispettare il termine di fine legislatura.

La riforma del catasto
È già stata avviata la messa a punto dei provvedimenti per la riforma del catasto, che dovrà attualizzare i vecchi valori fiscali e allinearli a quelli di mercato. In questo caso, più che il metodo la vera incognita sono i tempi di realizzazione della riforma. Secondo il direttore dell’agenzia del Territorio, dopo l’emanazione dei decreti attuativi serviranno quattro o cinque anni per dare una nuova rendita e un nuovo valore patrimoniale agli oltre 60 milioni di unità immobiliari censite. Ma per il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, potrebbero bastare due o tre anni. Si tratta comunque di tempi molto più lunghi rispetto agli altri capitoli della riforma, anche perché, dove non si potranno usare i valori medi di mercato e le funzioni matematiche, servirà la stima diretta dei tecnici. Nel frattempo, i contribuenti dovranno continuare a pagare l’Imu sulla base di valori che anche l’Esecutivo riconosce come superati e spesso iniqui. A proposito dell’Imu, la commissione Finanze di Montecitorio ha inserito una clausola nel testo della delega per precisare che tutta l’operazione-catasto dovrà avvenire a invarianza di gettito. Come dire: i nuovi estimi dovranno distribuire diversamente i circa 20 miliardi di prelievo Imu, senza aumentare il carico fiscale complessivo.

La tassazione sulle imprese
Nella revisione della tassazione sulle imprese, un ruolo da primo piano spetta all’Irap. Il testo uscito dalla Camera impone finalmente di chiarire «la definizione di autonoma organizzazione» per l’applicazione dell’imposta regionale a professionisti e piccoli imprenditori. E i tecnici dell’Economia sono già al lavoro per stabilire un criterio che consenta di dire se un bene strumentale usato nell’attività fa scattare o no l’obbligo di pagare. Una delle idee sul tavolo è quella di una soglia di valore, che però andrebbe modulata in base al tipo di attività, per non andare a sfavorire chi usa apparecchiature costose. Altro punto chiave su cui si cerca di fare chiarezza è quello della presenza di dipendenti o collaboratori. Ai fini Irap bisogna definire se la collaborazione è abituale o meno, e quindi, anche per questo, stabilire un criterio univoco.
Un restyling ad ampio raggio riguarderà i sette regimi semplificati contabili e fiscali. Per chi adotta la contabilità semplificata, si starebbe puntando al versamento delle imposte “per cassa”, in base ai ricavi effettivamente conseguiti, allineando così il regime delle imposte sul reddito a quello dell’Iva per cassa, che avrà nuove regole dal 1° gennaio 2013.
I regimi fiscali saranno razionalizzati. Secondo i piani ora allo studio, ci sarà un unico sistema semplificato e il versamento delle imposte avverrà sempre per cassa. Per i contribuenti di dimensioni minime, arriverà il “forfettone” che ingloberà imposte sui redditi, Iva e Irap. Resterà il trattamento di favore per chi avvia nuove attività, con un regime ad hoc, per un periodo definito.
Un altro provvedimento ben avviato quello che codifica l’abuso del diritto e prevede per le imprese più grandi la presenza di sistemi di gestione e controllo del rischio fiscale.

La riscossione locale
Lavori in corso anche sull’attuazione della riforma della riscossione locale, un capitolo inserito nel Ddl delega fiscale durante l’esame a Montecitorio. Proprio in attesa di questa revisione complessiva, il decreto sulle autonomie locali (il 174/2012) ha appena stabilito di congelare il sistema attuale della riscossione, e gli affidamenti a Equitalia, fino al 30 giugno 2013.

Saranno razionalizzati i sistemi contabili e fiscali, privilegiando il versamento per cass

CATASTO

COM’È OGGI

01|UN SISTEMA NATO NEGLI ANNI 30
Le linee generali del catasto sono state tracciate nel 1939, ma il nuovo sistema è entrato in vigore solo nel 1962. Il catasto italiano, quindi, è nato vecchio. Inoltre, l’unica revisione – nel 1990 – si è limitata ad aggiornare le tariffe d’estimo, senza toccare né le zone censuarie, né i classamenti. Come se la Seconda guerra mondiale e il boom economico non avessero cambiato il volto delle città italiane.

02|VALORI CATASTALI INADEGUATI
Oggi si paga l’Imu sulla base di valori catastali del tutto inadeguati, perché riflettono i prezzi di mercato del biennio 1988-89: qualcuno ci guadagna, altri pagano su valori fiscali superiori a quelli reali.

03|LE ALTRE INIQUITÀ
Come ha spiegato in Parlamento il direttore del Territorio, Gabriella Alemanno, le zone censuarie sono troppo grandi e non fotografano correttamente il mercato immobiliare, ci sono ancora classamenti risalenti alla nascita del catasto e le categorie catastali sono ormai inadeguate.

GLI OBIETTIVI

01 | DAL VANO AL METRO QUADRATO
Il passaggio dal vano catastale al metro quadrato è l’innovazione più evidente tra quelle dettate dal disegno di legge delega all’esame del Parlamento. Ma saranno anche riviste le definizioni delle destinazioni d’uso degli immobili (addio, quindi, alle vecchie categorie) e saranno ricalcolati il valore patrimoniale e la rendita degli immobili.

02 | L’AGGIORNAMENTO PERIODICO
Sarà previsto un meccanismo di adeguamento periodico dei valori e delle rendite, in modo da adattarle alla modifica delle condizioni del mercato di riferimento.

L’ATTUAZIONE

01 | QUATTRO O CINQUE ANNI
Quella del catasto è sicuramente la più impegnativa tra le operazioni di riordino previste dalla delega fiscale. Il direttore del Territorio ha stimato che ci vorranno quattro o cinque anni.

02 | IL NODO DELLE RISORSE
La delega prevede che la riforma avvenga senza spese per l’Erario, ma questo rischia di allungare i tempi per il catasto. Certo, la stessa delega prevede che le operazioni vengano svolte in collaborazione con i Comuni e con gli Ordini professionali, ma il Territorio ha già ricordato al Parlamento che l’attribuzione della rendita – per motivi di uniformità e terzietà – non potrà essere affidata né ai professionisti, né agli enti impositori (cioè ai Comuni).

IMPRESE E LAVORO AUTONOMO

COM’È OGGI

01|LE INCERTEZZE SULL’IRAP
«Irap zero» è stata una tra le promesse più ricorrenti della politica alle attività produttive negli ultimi anni. Non solo l’imposta regionale è rimasta, ma si è trasformata in fonte di dubbi e di contenzioso per i soggetti più piccoli (quelli che non dovrebbero avere una struttura organizzata) che la giurisprudenza ha progressivamente esonerato dal pagamento.

02|L’OPZIONE PER L’IRES
Tra le incompiute del fisco c’è anche la possibilità per le imprese ora soggette alle aliquote progressive Irpef (e alle addizionali regionali e comunali) di scegliere la tassazione Ires al 27,5%: lo prevedeva la Finanziaria del 2008 ma quella norma non è mai stata attuata.

GLI OBIETTIVI

01 | UNA DEFINIZIONE CHIARA
La delega promette di fare chiarezza sul concetto di autonoma organizzazione per tracciare una linea di demarcazione più netta tra chi deve pagare l’Irap e chi non ha i requisiti: una definizione che interesserà da vicino tra 1,5 e 2 milioni di professionisti e lavoratori autonomi che ogni anno si trovano di fronte al dilemma se dover pagare o meno.

02 | L’ALIQUOTA UNICA
Il Ddl approvato venerdì dalla Camera prevede l’applicazione dell’aliquota unica sul reddito d’impresa (praticamente l’attuale Ires al 27,5%) non solo alle società di capitali ma anche agli altri soggetti.

03 | REGIMI SEMPLIFICATI
Dovranno essere istituiti regimi semplificati per le attività produttive di minori dimensioni. Per i più piccoli potrà essere previsto il pagamento di un’imposta unica a forfait in sostituzione di tutte le altre con eventuali differenziazioni in base al settore economico e all’attività svolta.

04 | PERDITE SU CREDITI
In arrivo una semplificazione sui criteri per la stesura dei bilanci con particolare attenzione a fornire indicazioni più specifiche sul momento in cui si realizzano le perdite su crediti.

L’ATTUAZIONE

01 | L’IMPOSTA SUI REDDITI
La delega fissa due paletti per l’attuazione: le somme prelevate da imprenditore e soci dovranno essere deducibili mentre le stesse voci entreranno nell’imponibile Irpef di quei soggetti.

02 | AMMORTAMENTI E COSTI
La revisione interesserà anche deducibilità di ammortamenti, spese e alcuni costi: il tutto dettagliando il concetto di inerenza.

CONTENZIOSO E SANZIONI

COM’È OGGI

01|L’ASSENZA DI PROPORZIONALITÀ
Una delle principali accuse rivolte al sistema delle sanzioni tributarie è quello di non prevedere una proporzionalità con il tipo di violazione commessa. Anche sul fronte penale si sta verificando un aumento delle segnalazioni di notizie di reato dovuto in particolar modo ai reati di omesso versamento di ritenute e Iva per le difficoltà connesse alla crisi economica.

02|COMMISSIONI «INGOLFATE»
Nonostante gli interventi nel corso degli anni per deflazionare il contenzioso in ingresso e la definizione delle liti pendenti fino a 20mila euro con le Entrate, alla fine dell’anno scorso restava da smaltire un arretrato di 740mila fascicoli tra Commissioni tributarie di primo e secondo grado.

GLI OBIETTIVI

01|PENA COMMISURATA ALLA VIOLAZIONE
Sanzioni proporzionate alla gravità del comportamento. È questa la rotta tracciata dalla delega. Con la possibilità di ridurre le penalità per le violazioni meno gravi e di applicare in questi ultimi casi sanzioni amministrative invece di quelle penali. E con la necessità di meglio delineare i confini tra i casi di elusione e quelli di evasione fiscale.

02|LA CONCILIAZIONE GIUDIZIALE
Più spazio alla conciliazione giudiziale (l’anno scorso sono state chiuse con questo strumentodeflattivo circa 2.500 liti, in pratica l’1% di tutte le definizioni) che attualmente si può tentare solo nelle Commissioni provinciali e non oltre la prima udienza.

03|LA MACCHINA DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA
La delega punta a migliorare l’efficienza anche attraverso una redistribuzione territoriale del personale giudicante tra i tribunali del fisco.

L’ATTUAZIONE

01 | APPLICAZIONE MIRATA DELLE SANZIONI PENALI
L’attuazione della delega dovrà privilegiare l’applicazione delle sanzioni penali (fra un minimo di sei mesi e un massimo di sei anni) soprattutto per reati di frode o utilizzo di false fatture.

02 | IL RADDOPPIO DEI TERMINI
Un altro punto su cui intervenire è il raddoppio del tempo per eseguire controlli e verifiche in presenza di illeciti penalmente rilevanti: i tempi supplementari a disposizione del fisco dovranno scattare solo in presenza di un effettivo invio della denuncia entro il termine ordinario di accertamento.

03 | COSTI DA REATO
L’indeducibilità dei costi da reato dovrà essere subordinata alla sentenza di condanna penale.

RISCOSSIONE E SEMPLIFICAZIONI

COM’È OGGI

01 | L’ULTIMA PROROGA
La presenza di Equitalia nella riscossione coattiva dei tributi locali è stata al centro di un fortissimo dibattito negli ultimi mesi con molti amministratori che hanno messo nel mirino i poteri a disposizione del concessionario pubblico: il Dl sui tagli appena varato dal Governo ha prorogato al 30 giugno 2013 la data dell’uscita di scena dell’agente della riscossione in questo campo.

02|REGIMI FISCALI
Negli anni si sono sommati diversi regimi fiscali: sono stati creati per semplificare o agevolare la vita ad alcune categorie ma in alcuni casi si sono sovrapposti tra loro

GLI OBIETTIVI

01|I CRITERI GUIDA
Il Ddl approvato venerdì in prima lettura alla Camera prevede un riordino della riscossione degli enti locali nel segno di «competitività, certezza e trasparenza» nei casi di concessione all’esterno dei servizi. Tra l’altro dovrà essere definito un codice deontologico degli operatori in questo campo e andrà stabilita la non pignorabilità dei beni mobili strumentali necessari al proseguimento dell’attività di impresa e professionale

02|STOP ALLE COMPLESSITÀ
Revisione e riordino dei regimi fiscali. Revisione degli adempimenti, puntando a superare quelli superflui o scrsamente utili ai controlli e all’accertamento o comunque non conformi al principio di proporzionalità. Revisione delle funzioni dei sostituti d’imposta e di dichiarazione, dei centri di assistenza fiscale e degli intermediari fiscali, con potenziamento dell’utilizzo dei sistemi informatici. Sono le tre linee d’azione su cui il Ddl di delega punta per snellire la burocrazia fiscale. Un lavoro che dovrà incrociarsi con il monitoraggio dell’agenzia delle Entrate che ha chiesto alle categorie di far pervenire le osservazioni entro venerdì

03|INTERPELLI
Restyling anche per gli interpelli: il Governo dovrà rivedere tutto il sistema per garantire una maggiore omogeneità sulle risposte fornite dall’amministrazione finanziaria

L’ATTUAZIONE

01|FACILITARE LA RATEAZIONE
Ampliare la rateazione dei debiti tributari. Il Governo dovrà fare attenzione anche a questo nel restyling della riscossione

02|LE SOCIETÀ DI COMODO
Missione semplificazione anche sulla disciplina delle società di comodo e dei beni ai soci con un doppio obiettivo: evitare vantaggi fiscali dall’uso di schermi societari e dare continuità all’attività in caso di trasferimento della proprietà, anche tra familiari

LOTTA ALL’EVASIONE

COM’È OGGI0

1|IL PESO DEL SOMMERSO
Posto che in Italia l’evasione fiscale è altissima, mancano ipotesi ufficiali: negli ultimi anni la forbice delle stime varia tra il 16 e il 17% del Pil, pari a circa 120 miliardi di mancato gettito.

02|IL COSTO DEGLI SCONTI
Più precisi sono i dati sull’erosione fiscale, cioè sul costo per l’erario delle agevolazioni fiscali destinate a cittadini e imprese. La commissione insediata a suo tempo da Tremonti e guidata dall’attuale sottosegretario Vieri Ceriani ha calcolato una spesa annua di 160 miliardi.

03|IL TAGLIO DEI BONUS
Il disegno della legge di stabilità 2013 messo a punto la scorsa settimana dal Governo taglia di fatto diverse agevolazioni fiscali, in parte anticipando e in parte smentendo i criteri contenuti nella delega (per esempio il Ddl stabilità colpisce anche la tutela della salute, sia pure solo per i redditi sopra 15mila euro all’anno).

GLI OBIETTIVI

01 | MISURAZIONI UFFICIALI
Tra gli obiettivi fissati dalla delega c’è la definizione di un criterio per misurare l’evasione fiscale e la pubblicazione di un rapporto annuale sull’economia non osservata e sull’evasione.

02 | I DUE RAPPORTI
Nell’ambito della procedura di bilancio saranno pubblicati due rapporti: uno sui risultati della lotta all’evasione (distinguendo tra imposte riscosse e accertate) e un altro sulle spese fiscali (conteggiando esenzioni, esclusioni e tutti i regimi di favore).

03 | CONTROLLI MIRATI
Tra le misure di contrasto all’evasione, la delega prevede un potenziamento dei controlli mirati, anche grazie all’integrazione tra le banche dati, contrastando in particolare le frodi carosello e l’evasione nei money transfer e il trasferimento di immobili.

04 | TUTORAGGIO
Previsto anche un potenziamento della partnership tra amministrazione e imprese: cooperazione e tutoraggio con i piccoli, compensati da una riduzione degli adempimenti.

L’ATTUAZIONE

01 | ABUSO DEL DIRITTO
La disciplina dell’abuso del diritto è uno dei punti che hanno maggiori probabilità di essere attuati, anche tramite uno stralcio se la riforma non dovesse vedere la luce nel suo complesso. Si tratta di specificare una volta per tutte – evitando così il contenzioso davanti ai giudici – quando una scelta fiscale o contabile di un’impresa può configurare un’abuso anche se non è vietata dalle norme.

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