Padoan: 10 miliardi per mille progetti

Fonte: Repubblica

Mille progetti da 10 miliardi, proposti dall’Italia a Bruxelles. Ma anche malumori crescenti sia sulla legge di Stabilità, all’inizio del suo percorso parlamentare, con la protesta degli enti localie lo stralcio di una serie di norme. Che sullo SbloccaItalia, approvato ieri alla Camera, tra il blitz di Greenpeace in aula con tanto di striscione “No trivelle, sì rinnovabili”, i foglietti del M5S a lutto per lo #sfasciaitalia, poi ritirati dai commessi, e la protesta degli studenti per le borse di studio a rischio. Insomma, non un periodo tranquillo peri provvedimenti del governo, di cui uno – lo Sblocca-Italia – da convertire in legge entro l’11 novembre. E dunque destinato a un nuovo voto di fiducia pure al Senato, dove arriva martedì. Come se non bastasse, anche il polemico emendamento della Lega a firma Calderoli, votato pure dai Cinquestelle (ma poi bocciato), alla nota di variazione del Def, per negare il bonus bebè ai figli degli immigrati nati in Italia. In questo clima, il ministro dell’Economia annuncia per il 14 novembre il pacchetto italiano pari a 10 miliardi di investimenti realizzabili nei prossimi tre anni, da sottoporre a Bei e Commissione europea, nella cornice del fin qui assai fumoso piano Juncker da 300 miliardi. Una «lista specifica», ha chiarito ieri Padoan, sarà pronta «alla fine della prossima settimana». Nei mille progetti troveranno spazio, tra gli altri, l’elettrodotto tra Calabria e Sicilia, il potenziamento dell’aeroporto di Catania, l’ammodernamentoe la messa in sicurezza delle strade Anas al Sud. Oltrea banda ultralarga, efficientamento energetico degli edifici pubblici, supporto alle pmi, alta velocità Napoli-Bari. L’annuncio di Padoan arriva proprio nel giorno in cui lo Sblocca-Italia (il decreto destinato a far ripartire piccole e grandi opere) viene approvato alla Camera tra aspre proteste degli ambientalisti che lo definiscono Sbloccatrivelle, perché rischia di rendere i mari italiani «un far west in mano ai petrolieri». Si lamentano anche gli studenti di LinkCoordinamento universitario che temono la cancellazione di migliaia di borse di studio, immolate sull’altare dei sacrifici chiesti alle Regioni. Pure i sindaci, riconvocati da Renzi per martedì, hanno una proposta per evitare tagli da 1,5 miliardi. «Si possono ridurre o compensare del tutto con quei crediti inesigibili che i sindaci dal primo gennaio prossimo saranno costretti a contabilizzare, congelandoli, e pari a 2,2-2,8 miliardi», anticipa Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e responsabile per la finanza locale dell’Anci.

La commissione Bilancio della Camera intanto ieri ha ripulito la legge di Stabilità, stralciando numerose norme, microsettoriali o “mancia”, comunque incompatibili con la manovra. Sono saltati così i 100 milioni per i lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo. Ma anche il comma che consentiva alla Rai di vendere immobili. I 10 milioni per la Terra dei fuochi e altrettanto per i giovani agricoltorie per l’Invalsi. Ma tra le modifiche ce ne sarebbero anche la norma sul Tfr, quella sui fondi pensione e del pacchetto sanità.

C’è poi da “recepire” l’accordo raggiunto con le Regioni.

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