Multe più salate per l’aggravio delle spese postali

Fonte: Italia Oggi

I comandi di polizia locale dovranno adeguare a breve gli importi delle multe anche all’aumento delle raccomandate postali entrato in vigore il 1° gennaio 2013. Quindi oltre all’aumento periodico biennale del 5,4% a breve arriverà un ulteriore aggravio per tutti i trasgressori. È questa una conseguenza dell’avvenuta pubblicazione sulla G.U. n. 1 del 2/1/13 della delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni del 20 dicembre 2012.
A seguito della determinazione natalizia dell’Agcom il costo delle raccomandate abilitate alla spedizione degli atti giudiziari è aumentato da 6,60 a 7,20 euro.
A questo importo però spesso devono essere aggiunti ulteriori costi postali anche essi ritoccati.
Nel caso in cui il portalettere consegni copia dell’atto a persona abilitata a ricevere l’atto però diversa dal destinatario finale infatti l’ufficio postale dovrà inviare all’interessato un’ulteriore raccomandata denominata Comunicazione di avvenuta notificazione (Can) il cui costo è lievitato da qualche giorno da 3,30 a 3,60 euro.
Nella diversa ipotesi in cui l’agente postale non trovi nessuno a cui consegnare la multa scatterà una diversa procedura onerosa denominata Comunicazione di avvenuto deposito (Cad).
In questo caso l’importo per la notifica potenziata è di ulteriori 4,30 euro (contro i precedenti 3,90), ma sul punto si attendono chiarimenti.
In buona sostanza mediamente l’aumento dei costi che può gravare sulla spedizione postale di una multa stradale si aggira sull’unità di euro.
Spetterà però ai singoli comandi adeguare gli importi complessivi delle spese del procedimento sanzionatorio da porre sempre a carico del trasgressore.
L’art. 201/4° del Codice della strada specifica infatti che «le spese di accertamento e di notificazione sono poste a carico di chi è tenuto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria».
Nel caso dei comuni e delle province quindi si tratta di assumere determinazioni urgenti (e per quanto possibile uniformi) per evitare che questo nuovo incremento delle spese correnti si traduca in un ammanco nelle casse comunali e in una conseguente possibile responsabilità amministrativa dei responsabili di settore.

Stefano Manzelli

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