Le regioni bocciano il decretone sanità. Rinviato il cdm

Fonte: Italia Oggi

Stop al «decretone» sulla sanità del ministro Renato Balduzzi. Il testo doveva andare oggi all’esame del consiglio dei ministri, ma ha ricevuto così tanti dubbi da tecnici e ministri che palazzo Chigi ha rinviato il cdm, previsto ora per il 5 settembre.
Una mezza bocciatura al decreto è arrivata dalla Commissione salute della Conferenza delle regioni che ha messo nero su bianco le proprie osservazioni aggiungendo ulteriori 5 articoli ai 27 pensati dal ministero.
Le regioni hanno sottolineato «l’assoluta necessità che siano previste adeguate coperture economiche per tutte le misure che, direttamente o indirettamente, prevedono ulteriori costi per il Ssn».
E hanno subito messo le cose in chiaro: «Nessuna risorsa aggiuntiva potrà ricadere sui governatori» già ampiamente penalizzati dalla spending review.
Sul sistema sanitario gravano infatti le incertezze e le preoccupazioni che hanno indotto la Conferenza delle Regioni a considerare impercorribile la comune elaborazione del nuovo Patto per la salute senza un dietrofront sui tagli del Fondo sanitario nazionale per il 2013 e 2014.
Nelle osservazioni delle regioni l’articolo 1 del maxidecreto sulla sanità («Norme per la razionalizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria») viene interamente sostituito. Cassato anche l’intero articolo 6 sul «Programma nazionale per la non autosufficienza». Alla base della bocciatura la mancanza di risorse e la sovrapposizione delle competenze ai sensi del Titolo V della Costituzione.
Eliminato anche l’intero comma 9 dell’articolo 11 («Disposizioni in materia di vendita di prodotti del tabacco, di bevande e misure di prevenzione per contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo patologico»), quello che riguarda l’obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva.
Importanti modifiche arrivano poi sull’articolo 14, sulla «Tutela brevettuale dei farmaci». Si prevede che dalla data di scadenza del brevetto, in assenza della commercializzazione del corrispondente farmaco equivalente, l’azienda farmaceutica è tenuta alla riduzione del prezzo del 40%. Osservazioni puntuali arrivano anche sull’articolo 22 («trasferimento delle farmacie») sul 23 («Razionalizzazione di taluni enti sanitari»). Infine, come detto, sono stati aggiunti 5 articoli ex novo (28, 29, 30, 30-bis e 31). Il primo riguarda «Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni», e presenta una nuova strategia di assetto contabile che prevede «una sperimentazione, della durata di due esercizi finanziari». L’articolo 29 è sulla «mobilità del personale delle aziende sanitarie» e ridefinisce i criteri per la mobilità. L’art. 30 chiede l’attuazione della direttiva Ce relativa «all’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato». L’articolo 30-bis prende in considerazione il «personale con contratti di lavoro a tempo determinato e i livelli di spesa», mentre l’ultimo, il 31, riguarda le «disposizioni in merito al trattamento fiscale relativo ai consumi di gas metano delle aziende e degli enti del Ssn». Per questi si richiede l’applicazione di un’aliquota fiscale ridotta.

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