I motivi dell’alto numero di ricorsi avverso le ordinanze contingibili e urgenti

di AMEDEO SCARSELLA

Facendo un’interrogazione delle banche dati giuridiche in materia di ordinamento degli Enti locali, c’è da rimanere profondamente sorpresi dal numero di sentenze che si occupano delle ordinanze contingibili e urgenti adottate dai sindaci.

Mi sono chiesto in più occasioni il motivo di ciò ed ho immaginato una serie di concause alla base dell’alto numero di ordinanze impugnate, che provo senza alcuna pretesa di esaustività ad elencare di seguito:

  1. il potere di ordinanza sindacale incide profondamente sui diritti dei cittadini, potendo giungere a imporre obblighi non previsti da disposizioni di legge; davanti a tali ordini non sempre i cittadini sono disposti ad accettare la deroga all’ordinamento giuridico che gli impone prestazioni, in molti casi anche particolarmente onerose. Un primo motivo può essere appunto l’incisività del potere esercitato ed il costo che gli obblighi posti a carico del privato comportano;
  2. in alcuni casi le situazioni di pericolo sono dovute a mancati interventi di manutenzione da parte dei privati, spesso riconducibili a contenziosi di natura civilistica tra i privati stessi; proprio le difficoltà dei rapporti tra privati spesso sono alla base delle situazioni di fatto che conducono all’emanazione delle ordinanze. In questi casi i provvedimenti amministrativi urgenti si inseriscono in situazioni conflittuali tra privati e ne vengono a costituire un ulteriore elemento;
  3. il potere di ordinanza a volte incide su aspetti economici rilevanti, come avviene ad esempio con le ordinanze sindacali che limitano in qualche modo le attività commerciali (limitazione di orari delle sale gioco; limitazioni orarie di attività di somministrazione per inquinamento acustico, ecc.). In tutti questi casi le attività economiche mal sopportano provvedimenti extra ordinem che incidono sui propri “affari”;
  4. in alcuni casi i sindaci utilizzano il potere in modo non estremamente corretto, utilizzando le ordinanze contingibili e urgenti per dare la loro “visione” su un determinato assetto di interessi, composto in modo differente dal legislatore nazionale o regionale. Esempi di tali tipi di ordinanze se ne sono prodotte in gran numero nel periodo dell’emergenza pandemica, quando molti sindaci ritenevano, anche in assenza di particolari situazioni locali, di restringere o ampliare le limitazioni poste a livello nazionale. Lo stesso dicasi per le ordinanze in materia di installazione di antenne per telecomunicazioni.
  5. in altri casi le amministrazioni non prestano la dovuta attenzione all’istruttoria e al contenuto delle ordinanze. Poiché il presupposto per emanare un’ordinanza contingibile e urgente è una determinata situazione, in genere di pericolo, occorre che tale situazione sia documentata attraverso un’istruttoria adeguata. Inoltre, occorre che i provvedimenti contingibili e urgenti vengano adottati in casi veramente eccezionali e impongano gli obblighi che siano strettamente necessari a far venir meno la situazione che ne ha legittimato l’adozione.

Proprio tali ragioni impongono massima attenzione nella predisposizione delle ordinanze. A tal proposito ho predisposto delle utili FAQ per cercare di contribuire a dare un’evidenza a quanto scritto e per fornire alle amministrazioni un quadro sufficientemente chiaro degli orientamenti della giurisprudenza sul potere di ordinanza sindacale. La speranza è di fornire uno strumento agile, con i principi fondamentali in materia, da consultare durante la predisposizione delle ordinanze.

Essendo l’ultimo numero della Newsletter d’Autore del 2022, colgo l’occasione per augurare un sereno Natale ed un felice anno nuovo a tutti i lettori. Ci ritroviamo l’11 gennaio 2023.

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