Fiducia sulla manovra al Senato

Fonte: Il Sole 24 Ore

La riduzione da 100 a 40 milioni nel 2016 e a 70 milioni nel 2017 del taglio ai Caf. L’aumento al 5% dell’Iva per alcune prestazioni soci-sanitarie fornite dalle coop sociali (gettito di circa 34 milioni l’anno). Esenzione dall’Iva per gli agricoltori con un volume d’affari inferiore a 7mila euro. Allargamento delle maglie del Fondo di garanzia per le Pmi per consentirne l’accesso alle imprese dell’indotto Ilva. Destinazione di 160 milioni all’Emilia Romagna e di 30 milioni alla Lombardia per la ricostruzione post terremoto. Sono questi gli ultimi correttivi alla legge di stabilità approvati dalla commissione Bilancio del Senato nella notte tra mercoledì e ieri e confluiti nel maxi-emendamento su cui in serata il Governo, dopo alcuni ritardi contro i quali si è scagliata l’opposizione, ha posto la fiducia che sarà votata oggi dall’Aula di Palazzo Madama. Con conseguente primo via libera alla manovra che da lunedì approderà alla Camera dove saranno affrontati importanti nodi rimasti in sospeso: dalla sicurezza al pacchetto sud fino alle Province e alle pensioni.
Anche le votazioni finali nell’ultima maratona notturna in Commissione sono state all’insegna dell’ok alle micro-misure. A cominciare dal salvataggio del gran premio di formula uno di Monza (v. Il Sole 24 Ore di ieri) con il concorso diretto dell’Aci, dal recupero di vecchi binari ferroviari come piste ciclabili o dallo stanziamento di 1 milione per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei subacquei e degli incursori della marina militare (Comsubin). Arrivano anche 2 milioni in più l’anno per i parchi nazionali (Stelvio, Gran paradiso, Parco d’Abruzzo). Confermati i ritocchi principali: oltre al capitolo casa, il pagamento in 10 rate del canone Rai con la bolletta elettrica bimestrale, il ripristino del tetto di mille euro nell’uso del contante per i money transfer e il pacchetto scuola-ricerca. Con l’assunzione di ricercatori all’università e negli enti di ricerca, l’incremento del Fondo di finanziamento ordinario degli atenei e la proroga dei benefici fiscali per il rientro dei “cervelli”. Per la scuola arrivano 25 milioni in più per le “paritarie”, 10 milioni per l’acquisto di libri e materiale didattico e 5 milioni nel 2016 agli Istituti superiori di studi musicali non statali per l’alta formazione artistica. Sale a 2 giorni il “congedo” per i neo-papà e viene prorogato il voucher per le baby sitter. Raddoppia il bonus mobili (la detrazione si calcola non più su 8mila euro ma su un massimo di 16mila euro). Salvi i funzionari dell’Agenzia delle entrate retrocessi a impiegati di seconda area dopo l’annullamento da parte del Tar del relativo concorso.
Concessa poi ai professionisti la stessa possibilità di accesso ai fondi europei prevista per le Pmi e confermata la garanzia di fisco zero tra le parti per il welfare aziendale per effetto di un ritocco interpretativo cofirmato da Maurizio Sacconi (Ap). Che esprime la sua soddisfazione: l’emendamento con cui viene data «un’interpretazione certa» è stato «opportunamente approvato».
Tra le altre misure, ridotto da 48 a 28 milioni il taglio ai patronati novità per i farmaci innovativi, inglobato nella manovra il cosiddetto decreto “salva regioni”. Approvato dalla Commissione anche il ritocco che sul versante della tassazione della casa “salva” le delibere comunali adottate tra fine di luglio e fine settembre (ma con decorrenza 2016) lasciando il nodo del saldo del 16 dicembre per Imu e Tasi e non escludendo così un possibile pagamento della differenza con un conguaglio il prossimo anno. Un’eventualità che non piace però al Governo. Anche per questo l’ingresso del ritocco nel maxiemendamento è rimasto fino alla fine in bilico.

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