Centrali uniche di committenza, Fassino scrive al governo con le proposte emendative

Il presidente dell’Anci, Piero Fassino, ha scritto al governo (> la lettera) chiedendo di risolvere la grave situazione di paralisi sulle attività appaltatrici dei comuni, in virtù dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 66/2014, che all’articolo 9 prevede, tra l’altro, il divieto per i comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture in assenza di una centrale unica di committenza. 
La richiesta dell’Anci, inviata ai Ministri dei trasporti, dell’economia e degli affari regionali, è stata integrata di proposte emendative, tese ad ottenere una “necessaria” proroga dei termini dell’entrata in vigore della norma.

“Si tratta – spiega – di questioni già poste con insistenza e determinazione dall’Associazione nel corso dei lavori parlamentari, e ribadite oggi alla luce del fatto che si stanno avverando tutte le preoccupazioni che i Comuni avevano sottolineato; per questo torniamo a ribadire la necessità “di una proroga dell’entrata in vigore della norma e della introduzione di una clausola di salvaguardia per gli interventi di minore entità finanziaria, in modo da poter dare le giuste rassicurazioni ai Comuni”.

“È necessario – prosegue Fassino – che il governo approvi con celerità le modifiche proposte dalla Associazione, e che nel frattempo i Ministeri competenti, assieme ad ANCI, predispongano una nota interpretativa che aiuti i Comuni a continuare le loro attività, sussistendo valide argomentazioni giuridiche e normative a sostegno. E su questo fronte – conclude Fassino – ANCI è impegnata in prima persona a tutela dei Comuni”.

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