Auto blu, stretta sugli enti locali

Un decreto del presidente Monti estende i limiti all’utilizzo e impone la comunicazione immediata alla Funzione pubblica. L’ex ministro Brunetta: si prosegue sulla strada tracciata

16 Gennaio 2012
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Uso delle auto blu, la stretta anche sulle amministrazioni locali. Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha inviato venerdì scorso al TAR Lazio un d.P.C.M. sull’utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni, su proposta di Filippo Patroni Griffi, Ministro senza portafoglio per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Obiettivo, ottemperare all’ordinanza del TAR n. 4139 del 10.11.2011 che chiedeva il riesame del precedente decreto del 3.8.2011 in relazione all’esclusione dalla sua applicazione degli Organi costituzionali, delle regioni e gli enti locali, nonché delle amministrazioni che utilizzano non più di una autovettura di servizio (art. 1, comma 2, del precedente d.P.C.M.). Inoltre il decreto modifica il precedente laddove esso impone l’utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo quando ne venga assicurata “uguale efficacia”. Infine viene eliminata la norma che concede alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell’acquisto o della presa in possesso di un’autovettura. Il Governo – si legge in una nota – ritiene che le modifiche introdotte permetteranno di conseguire risparmi significativi nella spesa pubblica per le autovetture di servizio e di rappresentanza. In sostanza il dpcm di Monti corregge in senso restrittivo il precedente d.P.C.M., varato lo scorso 3 agosto, da Berlusconi, toccando appunto anche regioni ed enti locali, che prima erano esclusi. Si stabilisce, inoltre, che l’utilizzo delle autovetture con autista, assegnate in uso non esclusivo (ad esempio per il segretario generale della Presidenza del Consiglio, i capi di gabinetto dei ministri, i capi dipartimento, i segretari generali dei ministeri, i Presidenti degli enti pubblici non economici, i direttori delle agenzie fiscali, i Presidenti degli enti di ricerca) sia consentito solo per i casi di effettiva necessità legata ad inderogabili ragioni di servizio. Sono utilizzati, in alternativa, i mezzi di trasporto pubblico quando, in relazione al percorso e alle esigenze di servizio, gli stessi garantiscano risparmi per la pubblica amministrazione. La novità è che con il precedente d.P.C.M. i mezzi di trasporto pubblico dovevano essere usati quando essi garantivano “risparmi per la pubblica amministrazione ed uguale efficacia”. Monti ha eliminato la dicitura “ed uguale efficacia”. “Non posso che esprimere soddisfazione per l’iniziativa del presidente Monti sull’utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni, un provvedimento che prosegue sulla strada tracciata dal governo Berlusconi e dal sottoscritto negli ultimi tre anni e mezzo”, afferma l’ex ministro ed esponente del Pdl Renato Brunetta che aggiunge: “Soddisfazione ma anche un pizzico di autocompiacimento, in quanto il taglio delle auto blu e degli sprechi nella p.a. è stata una delle battaglie che con più convinzione ho combattuto, e che ha portato positivi e apprezzati risultati, durante il mio mandato da ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione”. Una nota della Funzione pubblica ha poi annunciato che a una settimana dalla conclusione del censimento permanente delle auto blu, su 8.145 amministrazioni tenute a inviare le informazioni richieste hanno risposto circa 5.600. Nel complesso le auto al momento censite sono circa  50.000. “A causa della complessità delle informazioni richieste e per consentire la massima adesione delle amministrazioni (il d.P.C.M. 3.8.2011 prevede sanzioni amministrative per le mancate comunicazioni, n.d.r.), il Dipartimento funzione pubblica”, si legge in un comunicato, “ricorda che il termine entro il quale tutte le amministrazioni, centrali e locali, sono tenute a fornire i dati è il 20 gennaio; dopo tale data scatteranno le verifiche da parte dell’ispettorato della funzione pubblica per accertare se le amministrazioni non rispondenti erano in possesso di autovetture e quindi risultanti in violazione dell’obbligo previsto dal d.P.C.M. 3.8.2011”. Al termine del censimento saranno resi pubblici i dati pervenuti ed indicate le misure attraverso le quali il Dipartimento per la funzione pubblica estenderà i propri controlli sulle modalità, limiti e legittimità di utilizzo delle autovetture pubbliche accertando che le misure di  taglio di spesa previste nel d.P.C.M. del 3 agosto e nei d.l. 98/2011 e 78/2010 siano realmente attuate.

Fonte: lagazzettadeglientilocali.go-vip.net

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