“Impotenti sui furbetti, non decidiamo noi”

Fonte: La Repubblica

Asl Roma 1 è un’azienda di 5.600 dipendenti e offre servizi a oltre un milione di romani. Il problema è che di quei 5.600 lavoratori, 1.120 persone (il 20%) hanno ottenuto i benefici della legge 104, ossia hanno dimostrato di essere disabili gravi o parenti di disabili gravi. L’anomalia sta tutta in quella percentuale. Il 20% supera il dato medio nazionale indicato dall’Inps per i dipendenti pubblici beneficiari della 104 (il 13,5%), che a sua volta è quattro volte maggiore di quello dei dipendenti privati (3,3%). In altre parole, in una delle più grandi aziende sanitarie nazionali, ad avere disabilità gravi (personali o familiari) è uno su cinque, mentre nelle aziende private è in media uno su trenta. Il direttore generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese, allarga le braccia: «Sull’accesso alle agevolazioni della 104, non posso fare nulla, sono impotente».
Perché non può fare nulla?
«Perché a decidere sulle richieste di disabilità sono in questo caso le commissioni mediche legali, esterne alla mia azienda, che se ne infischiano delle ripercussioni che quelle decisioni hanno sull’organizzazione interna del lavoro».
Ma lei non può mettere in piedi un sistema di controlli per verificare la fondatezza di quelle autorizzazioni?
«La legge non lo prevede, e comunque si immagini a quali costi andrei incontro dovendo procedere alle verifiche a tappeto su oltre mille dipendenti»….

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