Svista della Consulta: i governatori? Non esistono

Fonte: Italia Oggi

Brava la Corte costituzionale! Per una volta, merita un plauso. No, non per una sentenza priva di condizionamenti politici, per una pronuncia una volta tanto favorevole a una Camera nella tutela di prerogative di un parlamentare, per un’ordinanza ben costruita. Più semplicemente, per una banale svista, individuata come «errore materiale» e poi corretta. Lo scorso 20 gennaio la Corte depositò l’ordinanza n. 20, su un conflitto di attribuzione tra presidente del Consiglio e presidente della Regione Campania. Il processo fu dichiarato estinto per rinuncia della Regione. In un punto dell’ordinanza, il presidente regionale venne individuato come «governatore». Definire «governatori» i presidenti regionali, si sa, è un malvezzo giornalistico, posto che i governatori nella penisola sono ormai inesistenti: scomparso quello della Città del Vaticano, andati in soffitta quelli delle colonie con la perdita delle nostre terre oltremare, soppresso il governatore di Roma (tornato al normale rango di sindaco), è rimasto il governatore di Bankitalia, a parte i più modesti governatori di Rotary, Lions e simili. La Corte si è accorta della svista e, con l’ordinanza n. 105, ha rilevato: «il legale rappresentante della Regione Campania, impropriamente, è stato indicato come Governatore, anziché come Presidente pro tempore della Giunta regionale». Conseguentemente, ha disposto la correzione dell’errore materiale. Bene. Si spera che questo modestissimo esempio di corretta stesura di testi giuridici sia seguito da Camera, Senato, Consigli regionali e insomma da tutti coloro che, elaborando norme legislative, commettono quotidianamente svarioni, scrivono spropositi, s’impapocchiano in strafalcioni, linguistici e di altro genere.

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