Commissioni censuarie aperte

Fonte: Italia Oggi

Rendite catastali trasparenti e partecipazione delle associazioni di categoria del settore immobiliare alle commissioni censuarie locali e territoriali, tramite la nomina di rappresentanti. Queste le principali proposte di modifica all’art. 2 del testo sulla delega fiscale, emerse ieri a termine della riunione del comitato ristretto in commissione finanze alla camera.

L’algoritmo. Tra le questioni da affrontare, prima tra tutte quella relativa ai criteri di calcolo per ottenere le rendite catastali (si veda ItaliaOggi del 17 luglio). L’obiettivo, infatti, non è solo quello di stabilire un criterio di calcolo che contribuisca a determinare il valore ordinario dell’immobile, ovvero il suo valore durante una congiuntura economica di tipo standard e non recessiva, «ma, soprattutto», ha spiegato a ItaliaOggi il presidente della Commissione finanze della camera e relatore, Daniele Capezzone, «quello di stabilire un algoritmo quanto più trasparente e comprensibile possibile, in modo che sia chiaro il meccanismo attraverso cui si arriva a stabilire il valore della rendita catastale».
Sempre in ballo poi, la questione relativa alla possibilità di utilizzare i valori forniti dall’Osservatorio del mercato immobiliare in sostituzione delle attuali rendite catastali, durante la fase di transizione tra l’inizio dei lavori per la riforma sostanziale del catasto e la loro conclusione.

Le commissioni censuarie. Tra le proposte avanzate da parte del presidente Capezzone, ha trovato poi largo consenso quella relativa all’inserimento all’interno delle commissioni censuarie provinciali, di rappresentanti ed esperti indicati dalle aAssociazioni di categoria del settore immobiliare. Nel dettaglio, saranno presenti nelle commissioni, chiamate a ridefinire i parametri catastali, non solo i rappresentanti di comuni e Agenzia del territorio (ora accorpata alla Agenzia delle entrate), ma anche dei tecnici, che dovranno essere indicati dalle rispettive associazioni di categoria. «Il nostro obiettivo», sottolinea Capezzone, «è quello di fare in modo che, almeno indirettamente, i cittadini siano coinvolti in decisioni che, alla fine, li riguardano in prima persona come nel caso dei meccanismi di valutazione dei loro immobili». All’interno del comitato ristretto c’è poi stata intesa circa la possibilità per i contribuenti di fare ricorso contro le decisioni che verranno prese dalle commissioni.

Gli immobili storici. Tra le proposte a conclusione della seduta, anche quella relativa agli immobili storici. «In particolare», evidenzia Capezzone, «vorremmo fare in modo che gli immobili di particolare interesse storico, artistico e culturale, su cui gravano già ingenti costi di mantenimento, non siano ulteriormente penalizzati da disposizioni ad hoc».

Le scadenze. Resta attesa per oggi la conclusione dei lavori del comitato ristretto sull’art. 2 della delega, al fine di poter concludere l’analisi di tutti gli articoli entro la settimana prossima, per poter portare all’analisi dell’aula il testo definitivo entro l’ultima settimana di luglio, massimo prima di agosto. Al termine della seduta di oggi, saranno poi rese note nel dettaglio le proposte di modifica avanzate dall’Associazione nazionale comuni italiani volte, in prima battuta, a ottenere il decentramento catastale, ovvero, l’attribuzione ai comuni di funzioni autonome come la possibilità di certificare e aggiornare gli atti catastali conservati nella banca dati informatizzata e la possibilità di effettuare riscossioni erariali per i servizi catastali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *