Un’’Europa più pronta a rispondere alle catastrofi naturali e di origine umana

La Commissione europea ha presentato il 16 aprile scorso due documenti strettamente correlati: la strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici e il Libro verde, adottato in concomitanza con la strategia, sulle assicurazioni nell’ambito delle catastrofi naturali e di origine umana.
Mentre la strategia introduce un quadro normativo e meccanismi atti a rendere l’UE più capace di affrontare gli effetti attuali e futuri dei cambiamenti climatici, il Libro verde lancia una consultazione pubblica attraverso la quale si vuole raccogliere opinioni sul grado di adeguatezza e disponibilità dei tipi di assicurazione attualmente sul mercato.
Connie Hedegaard, Commissaria responsabile dell’Azione per il clima, ha così dichiarato: “Ridurre le emissioni mondiali di gas serra deve restare una delle nostre massime priorità, se vogliamo contenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C e scongiurare l’insorgere di cambiamenti climatici pericolosi. In Europa, tuttavia, gli effetti negativi dei cambiamenti climatici si fanno già sempre più sentire, perciò è fondamentale che lo sviluppo territoriale avvenga all’insegna dell’adattamento a questi cambiamenti. La nostra strategia aiuterà i governanti dei paesi europei a scegliere le soluzioni migliori nell’interesse dei loro cittadini, in modo da stimolare la crescita e l’occupazione ed evitare di dover affrontare domani ingenti costi umani, economici e ambientali.”
Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i servizi ha affermato in proposito: “Aumentano le calamità naturali e quelle provocate dall’uomo, eppure non sfruttiamo ancora appieno la capacità del settore assicurativo di cautelarci. Per colmare questa lacuna occorre ricercare soluzioni a livello europeo, così come è necessario trovare strumenti comuni per prevenire le catastrofi e sensibilizzare i cittadini e le imprese. Il Libro verde, oltre a lanciare un dibattito importante su queste questioni, ci consentirà di tracciare un quadro più completo della situazione nei vari Stati membri.”
Questo il commento di Kristalina Georgieva, Commissaria europea per la Cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi: “Riteniamo che le polizze di assicurazione, se ben concepite, possano fungere anche da strumenti di mercato, utili a dissuadere da comportamenti azzardati, sensibilizzare ai rischi e far sì che le decisioni economiche e finanziarie siano sistematicamente prese in modo da scongiurare il rischio di calamità.”

Una strategia imperniata su tre obiettivi di fondo

  • Incitare gli Stati membri all’azione: la Commissione incoraggerà tutti gli Stati membri ad adottare strategie di adattamento globali (al momento sono 15 i paesi ad avere una strategia di questo tipo) e metterà a disposizione fondi per aiutarli a migliorare le loro capacità di adattamento e a mettere in campo interventi. Sosterrà inoltre gli sforzi delle città in tal senso, invitandole a sottoscrivere un impegno su modello del Patto dei sindaci.
  • Impostare l’azione UE in modo che sia “a prova di clima”, integrando ancor più l’adattamento in politiche particolarmente delicate come l’agricoltura, la pesca e la politica di coesione, facendo sì che l’Europa possa contare su infrastrutture più resilienti e promuovendo l’uso delle assicurazioni per tutelarsi contro le catastrofi naturali e d’origine umana.
  • Decidere con piena conoscenza di causa, rimediando all’attuale scarsità di conoscenze in fatto di adattamento e dando maggiore impulso alla piattaforma europea sull’adattamento ai cambiamenti climatici (Climate-ADAPT), per farne l’istanza di riferimento per le informazioni sull’adattamento in Europa.

Creare occupazione, risparmiare sui costi
La strategia dà forte rilievo alle opzioni di adattamento a basso costo, benefiche sia per l’economia sia per il clima e che si rivelano valide sotto svariati altri profili. Oltre a promuovere una crescita sostenibile, essa stimolerà investimenti resilienti ai cambiamenti climatici e creerà nuovi posti di lavoro in settori quali l’edilizia, la gestione delle acque, le assicurazioni, le tecnologie agricole e la gestione degli ecosistemi.
Dalla stima dei costi e dei benefici futuri risulta che ogni euro speso per proteggerci dalle inondazioni ci farebbe risparmiare sei euro di danni. Tra il 1980 e il 2011 più di 2 500 persone sono morte a causa di inondazioni, oltre 5 milioni e mezzo ne sono state colpite e le perdite economiche superano i 90 miliardi di euro. Il costo annuo del mancato adattamento ai cambiamenti climatici ammonterebbe almeno a 100 miliardi di EUR nel 2020, per salire a 250 miliardi nel 2050.

Libro verde sulle assicurazioni contro le catastrofi
Al pari di molte altre regioni del mondo, l’Unione europea è vulnerabile a quasi tutti i tipi di catastrofi naturali. Oltre alle perdite umane, esse provocano ogni anno danni dell’ordine di miliardi di euro, che incidono sulla stabilità economica e sulla crescita. Talvolta gli effetti delle catastrofi superano i confini nazionali e minacciano vaste zone dei paesi confinanti. I costi di eventi particolarmente catastrofici, seppure circoscritti a livello locale ma non adeguatamente coperti da un’assicurazione, possono gravare pesantemente sul bilancio del paese colpito e causare peraltro conseguenti squilibri interni ed esterni. Si tratta quindi di un problema serio, che tocca cittadini, imprese e governi di tutta l’Unione.
Il Libro verde pone una serie di quesiti circa l’adeguatezza e la disponibilità delle assicurazioni contro le catastrofi. Lo scopo è di sensibilizzare le persone a questo tema e valutare se, per migliorare il mercato delle assicurazioni in questo settore, è utile o legittimo intervenire a livello di Unione europea. Più in generale, poi, questa iniziativa apporterà nuove conoscenze e concorrerà a fare dell’assicurazione uno strumento di gestione delle catastrofi, contribuendo in tal modo a forgiare una cultura condivisa della prevenzione e della mitigazione dei rischi di catastrofe.

Prossime tappe
La comunicazione che delinea la strategia di adattamento è rivolta alle altre istituzioni dell’UE, che devono esprimersi in merito. La Commissione ha organizzato per il 29 aprile una conferenza sulla strategia, che riunirà a Bruxelles le parti interessate.
Il Libro verde sarà in consultazione pubblica fino al 30 giugno 2013. La Commissione, dopo avere esaminato le risposte pervenute, deciderà il da farsi, potendo disporre di vari strumenti, legislativi e non legislativi.

Contesto
Il riscaldamento in Europa sta avvenendo più velocemente che in altre parti del mondo, se si considera che nel decennio scorso la temperatura media della superficie terrestre è aumentata di 1,3°C rispetto all’epoca preindustriale, a fronte di un aumento medio nell’intero pianeta di 0,8°C. Sebbene questo fenomeno non provochi dappertutto gli stessi effetti, che variano secondo le condizioni climatiche, geografiche e socioeconomiche, è indubbio che nessuno Stato membro sfugge ai cambiamenti climatici. Sono in aumento alcuni fenomeni meteorologici estremi: nell’Europa meridionale e centrale si osserva una maggiore frequenza di ondate di calore, incendi boschivi e siccità, mentre nell’Europa settentrionale e nordorientale si prevedono precipitazioni e inondazioni più abbondanti, con un maggior rischio di inondazioni ed erosioni costiere. A causa dell’intensificarsi di questo tipo di eventi è probabile che le catastrofi assumano dimensioni più vaste, destinate a tradursi in ingenti perdite economiche, problemi di sanità pubblica e perdite umane.
In Europa il bacino mediterraneo, le zone montane, le pianure densamente popolate, le zone costiere, le regioni più remote e l’Artico sono zone particolarmente vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. Inoltre, tre quarti della popolazione europea vive in aree urbane esposte ad ondate di calore, inondazioni o all’innalzamento del livello del mare.

(Fonte: Commissione europea)

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