Tribunali, enti chiamati a raccolta

Enti locali chiamati a raccolta per evitare la chiusura dei tribunali. Questo il messaggio emerso negli ultimi giorni dalle parole di esponenti delle istituzioni e delle categorie professionali. “Con i tagli lineari del 2008 abbiamo rinunciato ai posti vacanti, con la nuova manovra si ridurranno le possibilità di spesa del ministero”, ha affermato il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, intervenendo ad Avellino alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Ministero e amministrazione provinciale per l’informatizzazione del tribunale di Avellino, e tracciando un quadro di ristrettezze sempre maggiori per l’amministrazione della giustizia. Caliendo sostiene la necessità di accordi con gli enti locali per recuperare risorse. “Questi aiuti economici – spiega – da enti territoriali consentono all’amministrazione della giustizia di continuare a lavorare. Si tratta di un’occasione, perché tutti, cittadini, amministrazioni e operatori del diritto, insieme cerchino di costruire una prospettiva migliore”. Nel frattempo Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo unitario dell’Avvocatua-Oua, traccia un bilancio delle iniziative di “Protesta e di Proposta” lanciate dall’Oua, e partendo dai 9 dossier e dai quattro Manifesti illustrati in tutte le assemblee nel Paese, promosse insieme agli ordini e alle associazioni forensi, propone ai sindaci a all’Anci di definire un “Patto per la Giustizia”, che prenda spunto dall’analogo accordo firmato insieme agli operatori del settore e all’Anm e dal decalogo dell’Oua. Per il presidente dell’organismo di rappresentanza politica avvocatura, “è necessario sgomberare il campo da scorciatoie inutili e infruttuose come la prevista e irrazionale chiusura di oltre 50 tribunali, così come stabilito implicitamente nella manovra economica. C’è, invece bisogno di interventi organici e di sistema che possano garantire il mantenimento di presidi di legalità e sicurezza, soprattutto in zone ad alto rischio come in alcune realtà del Sud Italia, e allo stesso tempo l’efficienza del servizio e l’eliminazione degli sprechi”. “Questo tipo di riforme – continua de Tilla – si fanno dialogando con chi opera sul territorio, non calandole dall’alto. Per questa ragione, crediamo che il confronto con gli avvocati, con i magistrati, con tutti gli operatori del sistema, con le realtà territoriali, siano il vero perno per cambiare la macchina giudiziaria, costruendo un sistema che risponda alle necessità del territorio, anche dal punto di vista del tessuto economico e imprenditoriale, puntando sulla modernità: managerializzazione, processo telematico, riorganizzazione degli uffici, implementazione di meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie (non obbligatori, gratuiti e di qualità, non come la vigente mediaconciliazione), riforma della magistratura laica”. L’Oua ha da ieri aperto un canale di dialogo con i sindaci e l’Anci perché si definisca un “Patto per la giustizia di prossimità e per il territorio”, che affianchi il “Patto per la giustizia e i cittadini”, firmato con l’Anm e gli altri operatori del settore.
Ad Avellino il sottosegretario Caliendo ha presentato il piano per un tribunale informatizzato per ridurre i tempi di attesa della giustizia. L’innovazione tecnologica negli uffici giudiziari del capoluogo sarà realizzata con fondi dell’amministrazione provinciale, grazie a un protocollo d’intesa siglato tra il Ministero della giustizia e la Provincia, avvenuta ieri. “La firma del protocollo – spiega Caliendo – rappresenta una delle tante iniziative realizzate negli anni, di sinergie con gli enti locali che in Campania si sono concretizzate con la Provincia di Napoli, con la Regione per i tribunali di Torre Annunziata e Nola, e in altre regioni come nel Lazio, in Veneto e in Lombardia. È una possibilità per far fronte a numerose deficienze”, ha insistito il sottosegretario. Grazie al protocollo, nel tribunale di Avellino si potrà procedere all’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche, migliorando la rete interna e sviluppando anche i collegamenti con l’esterno, con le altre pubbliche amministrazioni e soprattutto con gli operatori della giustizia. “Abbiamo avviato questo progetto – ha spiegato il presidente della Provincia di Avellino Cosimo Sibilia – due anni fa. È uno degli obiettivi di questa amministrazione per dare una risposta anche alla domanda di legalità che c’è nel nostro territorio”.

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