Trasferimento tecnologico, così cambia il sistema toscano

La razionalizzazione, la riorganizzazione e il potenziamento del sistema regionale di trasferimento tecnologico e innovazione del sistema produttivo sono al centro di un processo cui la Regione sta lavorando e che si sta concretizzando in una serie di provvedimenti come, ultimo in ordine di tempo, il bando per il cofinanziamento degli interventi finalizzati alla creazione di Centri di competenza in ciascuna Provincia, ovvero di quelle infrastrutture avanzate per servizi qualificati a favore delle imprese, come centri di ricerca, laboratori, centri di prove e test, incubatori e centri servizi.
«L’innovazione del sistema produttivo regionale è uno dei passaggi obbligati per lo sviluppo della nostra economia – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – un passaggio che la crisi in atto rende più urgente affrontare per ridare competitività alle nostre imprese e favorirne l’innovazione, di processo e di prodotto».
L’attività della Regione in questo settore cruciale è partita dall’analisi della situazione, oggi caratterizzata dalla presenza di un numero eccessivo e un’eccessiva frammentazione delle strutture. «Per questo – dice ancora l’assessore – abbiamo avviato un percorso che, attraverso un confronto con le esigenze dei diversi territori e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, punta a far fare un salto di qualità al sistema regionale del trasferimento tecnologico con l’obiettivo di rendere più competitive le piccole e medie imprese toscane. Grazie a una razionalizzazione dei centri che si occupano di innovazione, contiamo di concentrare le risorse solo sulle realtà di eccellenza, operando una diversificazione in base alla vocazione dei territori ed evitando così sprechi e doppioni».
E’ in questo lavoro che si inquadra il bando – scadenza prevista per novembre – che prevede un finanziamento complessivo di 20 milioni di euro per la creazione di Centri di competenza da parte di Comuni, Province, Comunità montane, enti pubblici, università, centri di ricerca pubblici o privati, società miste o fondazioni a totale composizione pubblica. In ciascuna Provincia e nel circondario Empolese Valdelsa si potrà presentare una sola manifestazione di interesse finalizzata alla realizzazione di interventi infrastrutturali per il trasferimento tecnologico. I Centri di competenza potranno ospitare anche laboratori, pubblici o pubblico-privati, per la ricerca industriale.
Funzione chiave dei nuovi centri di competenza anche la costruzione dei Poli di innovazione, che dovranno coinvolgere enti di ricerca e imprese, con l’obiettivo di coordinarne le iniziative e favorire il dialogo fra ricerca e mondo produttivo, per rendere sempre più mirati, flessibili ed efficaci gli interventi per l’innovazione, in sintonia con il livello delle diverse realtà produttive. Entro settembre sarà pubblicato un avviso per il finanziamento dei Poli, mentre si è appena chiuso quello per il finanziamento degli incubatori che prevede in tutto circa 8 milioni di euro per aiutare la nascita di nuova impresa qualificata.
Un altro importante snodo è stato, nel giugno scorso, la delibera per la definiziione dei tre Distretti tecnologici regionali, che fanno riferimento ai tre atenei toscani e sono ICT e tecnologie delle telecomunicazioni (Pisa), scienze della vita (Siena), tecnologie dei beni culturali (Firenze).

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