ROMA – Avere una casa di proprietà, comporterà un maggior versamento di imposte. Restano due al momento le misure principali che il governo sta mettendo a punto sul pacchetto immobiliare: la rivalutazione secca del 15% delle rendite catastali (cosa che farà di conseguenza lievitare varie imposte, compresa l’Irpef) e il ritorno dell’Ici sulla prima casa, quasi certamente inglobata nell’Imu (imposta municipale unica) la cui applicazione verrebbe anticipata al 2012. Complessivamente il pacchetto vale cinque miliardi di euro. Resta da capire come il governo ha intenzione di garantire l’equità promessa. La rivalutazione delle rendite, infatti, se da una parte avvicina i valori catastali – fermi da decenni – a quelli reali di mercato, dall’altra lascia inalterate le sperequazioni tra abitazioni che, pur insistendo su zone di pregio completamente differenti (periferia e centro storico, ad esempio), si ritrovano ad avere la stessa classificazione e lo stesso valore catastale. Un’operazione più equa richiederebbe la riforma degli estimi. Resta ancora aperto, poi, il discorso sul come esentare di fatto dall’Ici le famiglie a basso reddito che posseggono solo l’abitazione dove vivono. Si studiano meccanismi di detrazioni e ipotesi di aliquote differenziate in base al valore catastale dell’immobile o del reddito.
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