Tasi, spetta ai comuni

Fonte: Italia Oggi

Sulla dichiarazione Tasi l’Ifel smentisce la tesi sostenuta dal ministero dell’economia e delle finanze (3/2015), secondo la quale i comuni non sono legittimati a predisporre il modello per consentire ai contribuenti di denunciare gli immobili posseduti. Per l’Ifel, invece, gli unici soggetti che ex lege hanno il potere di redigere il modello di dichiarazione Tasi sono i comuni. E l’obbligo di presentazione deve essere assolto se i dati da denunciare non coincidono con quelli dell’Imu. È l’interpretazione che ha fornito l’Istituto di finanza locale dell’Anci, con una nota diffusa ieri, delle norme contenute nella legge di Stabilità 2014 (147/2013).

Per l’Ifel, «il comune può e deve disporre per via regolamentare in materia di dichiarazione Tasi, in modo analogo a quanto previsto per la Tari». Inoltre, l’obbligo della dichiarazione non può essere esteso a tutti i contribuenti soggetti all’imposta sui servizi indivisibili, ma «deve limitarsi ai casi in cui gli elementi impositivi (soggettività passiva e oggetto del prelievo) non coincidono con quelli dell’Imu». Per tale obiettivo viene suggerito alle amministrazioni locali di adottare tutti gli strumenti di integrazione delle informazioni che riguardano altri tributi, come la tassa rifiuti, per «contenere, nei limiti possibili, gli obblighi dichiarativi nei confronti di particolari categorie di contribuenti non rientranti nella platea Imu», cosicché l’obbligo di denuncia degli immobili soggetti a questo ulteriore prelievo costituisca un adempimento residuale. L’auspicio è che questi obblighi vengano meno a partire dal 2016 con l’annunciata revisione della fiscalità comunale. Infine, la nota conclude, attualmente non ci sono alternative al modello comunale della dichiarazione Tasi e qualora si ritenga necessario un modello dichiarativo unico nazionale, è indispensabile una modifica normativa «che demandi espressamente a un provvedimento ministeriale la formulazione di tale modello», per consentire ai contribuenti di assolvere all’obbligo in tempo utile per la scadenza del prossimo 30 giugno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *