Tasi, soluzione su due binari

Fonte: Il Sole 24 Ore

La procedura è decisa, ora occorre “solo” percorrerla, ma intanto le certezze per la Tasi sembrano rimandate ancora. La proroga degli acconti del tributo sui servizi indivisibili per gli immobili nei Comuni che non hanno deciso le aliquote viaggerà su un doppio binario: un decreto legge e un emendamento al decreto Irpef, che dovrebbe approdare al Senato martedì.

Il decreto è necessario a fermare gli obblighi di pagamento che le norme in vigore fissano ancora per tutti al 16 giugno, con l’eccezione dell’abitazione principale, in calendario a dicembre nei Comuni ora senza delibera. Il decreto Irpef, infatti, ha tempo fino al 23 giugno per essere convertito in legge, e anche lo slittamento registrato ieri (si veda l’articolo qui sopra) rende improbabile un’approvazione molto più veloce. Al momento, però, non risulta ancora una convocazione del Consiglio dei ministri per oggi, per cui la decisione andrebbe ai primi giorni di settimana prossima (non lunedì, però, festa della Repubblica). Più o meno in contemporanea dovrebbe essere presentato l’emendamento al decreto Irpef, con il meccanismo su cui i tecnici hanno lavorato in settimana e descritto sul Sole 24 Ore di ieri: acconto al 16 ottobre per il saldo di tutti gli immobili nei Comuni che non si vedono pubblicare le delibere nel censimento ufficiale delle Finanze entro domani (ieri sono state pubblicate le decisioni di tre Comuni lombardi, cioè Castiglione d’Adda, Gazzuolo e Piancogno, uno trentino, Villa Agnedo, e uno emiliano, Bore) e anticipi pari al 50% della Tasi standard per evitare problemi alle casse locali.

La proroga “selettiva”, che non coinvolge cioè i Comuni in cui le aliquote sono state decise in tempo utile, continua a non piacere a professionisti e operatori: ieri Federcasa è tornata a chiedere un rinvio generalizzato, perché anche gli inquilini degli alloggi Erp saranno chiamati a fare autonomamente i calcoli e compilare i bollettini. Il Dm pubblicato mercoledì sulla «Gazzetta Ufficiale» conferma infatti che il bollettino pre-compilato è solo un’opzione del Comune, con una previsione che secondo Confedilizia «contrasta con la legge di stabilità in cui il bollettino precompilato era considerato un obbligo».

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