Tasi, contro il rischio caos si profila un mini-rinvio

Fonte: Il Messaggero

Ancora poche ore per una decisione sulla scadenza della Tasi, la tassa sulla casa, del prossimo 16 giugno, tuttora avvolta nella confusione a causa del ritardo con cui i Comuni stanno adottando le proprie delibere in materia. L’ipotesi più probabile pare essere quella di un breve rinvio, non oltre il mese di luglio. In base agli ultimi aggiustamenti normatvi, se le amministrazione non avranno reso note le proprie decisioni entro il prossimo 23 maggio il pagamento della Tasi slitta al saldo di dicembre per le abitazioni principali, mentre per gli altri immobili dovrebbe essere effettuato (in misura del 50 per cento) con l’aliquota base dell’1 per mille. Ci sono però vari problemi: da una parte questo versamento potrebbe risultare eccessivo e dare luogo a rimborsi, dall’altra resterebbe non precisata la quota a carico degli inquilini, che in base alla legge è variabile tra il 10 e il 30 per cento. Il sottosegretario all’Economia Zanetti aveva ipotizzato a più riprese di far slittare questa seconda tipologia di pagamento a settembre: ma il ritardo avrebbe ovviamente conseguenze negative sui flussi finanziari dei Comuni. A Via Venti settembre si lavora quindi in stretto contatto con l’Anci per risolvere la situazione. Nelle prossime ore l’associazione dei Comuni dovrebbe verificare quante amministrazioni sono tuttora in ritardo, senza possibilità di accelerare i tempi. Se il numero risulterà rilevante come è probabile – allora il governo valuterà le possibili soluzioni, inclusa quella di un rinvio che però non potrebbe essere troppo prolungato. Per il 16 giugno è prevista anche la scadenza per l’Imu, applicata solo sulle abitazioni principali di lusso e sugli altri immobili. Uno slittamento dei tempi era stato richiesto anche dai Caf: i centri di assistenza fiscale si dovrebbero comunque occupare di far applicare aliquote e detrazioni, differenziate tra città e città, avendo a disposizione appena una quindicina di giorni.

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