“Svuota-province, un conto da 2 miliardi”

Fonte: Repubblica

Presidente Saitta, il ministro Delrio dice che entro l’anno il governo abolirà le Province. Cosa ne pensa? «Anche lui è prigioniero di un annuncio». Un annuncio fatto dal premier Letta…

«E che ora si sta trasformando in banalizzazione, luogo comune, campagna denigratoria». Si riferisce al fatto che le Province costano e sono inutili? «Noi siamo solo l’1,26% della spesa pubblica nazionale. Le Province francesi sono il 6,3.

Quelle tedesche il 4,5. Le spagnole il 3,2».

Stiamo parliamo di 12 miliardi, però.

«Ma se consideriamo il costo politico, le “poltrone”, siamo a 100 milioni. Cifra che dal prossimo anno scenderà a 30. Dunque, per tagliare 30 milioni, ne spendono 2 di miliardi. È quanto vale il disegno di legge di Delrio». A cosa si riferisce? «Alla funzioni svolte oggi dalla Province. Solo la manutenzione, gestione, riscaldamento delle scuole superiori ci costa 650 milioni l’anno. Poi ci sono le strade, la formazione professionale, il trasporto pubblico locale, i centri per l’impiego, l’ambiente. Chi se ne occuperà?». Tagliare i costi della politica è ormai ineludibile. O no? «Questo inveire è solo demagogia. Compreremo pagine dei giornali per dimostrare ai cittadini che il risparmio non c’è».

Ma l’avete spiegato anche a Delrio? «Gli abbiamo mostrato i nostri calcoli. Lui ci ha risposto che le riforme non si fanno solo per risparmiare». Renzi alla Leopolda ha detto che lui se ne infischia dell’appello dei 44 costituzionalisti, contrari all’abolizione. «Sprezzante, direi. Poi detto da lui che è stato presidente della provincia di Firenze… Insieme abbiamo fatto tante battaglie per la semplificazionee l’innovazione delle Province».

Sembra una faida all’interno del Pd…

«Sono tutti prigionieri di un annuncio. Il ddl Delrio intanto è incostituzionale. Lo dicono gli esperti di diritto e lo sa anche il governo. Alla fine diranno: Ci abbiamo provato, ma la Corte Costituzionale ci ha bocciato, come successo con Monti. Una farsa». Ma la vostra proposta? «Dimezziamo le Province, accorpiamo gli uffici dello Stato (prefetture, questure, provveditorati), eliminiamo il poltronificio degli enti inutili. Per questo, non occorre modificare la Costituzione».

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