Super-Irpef, a sorpresa vince Isernia

Fonte: Il Sole 24 Ore

Almeno un primato fiscale Milano e Roma lo perdono. È vero che sono le due province con il numero più alto di contribuenti che pagheranno il contributo di solidarietà (il 3% sulla parte del reddito superiore a 300mila euro), rivisto e corretto dalla conversione della manovra di Ferragosto. Ma non sono i capoluoghi con l’importo medio più alto. A sorpresa saranno, invece, i 14 paperoni di Isernia e dintorni (appena lo 0,02% dei contribuenti provinciali) a versare la quota maggiore al fisco a titolo di solidarietà per il risanamento dei conti: ben 10.080 euro. Non è solo la provincia molisana, però, a doppiare il valore medio nazionale del contributo (4.373 euro). In Toscana, ad esempio, i 69 contribuenti più abbienti della provincia di Massa dovranno sopportare un prelievo aggiuntivo in media di 7.670 euro. Mentre dietro Milano (6.080 euro) si colloca anche in questo caso, un po’, a sorpresa nessuna delle province venete ma quella di Barletta-Andria-Trani. La mappa fornita dal Dipartimento delle Finanze è solo un ulteriore affinamento della ripartizione su base regionale (si veda Il Sole 24 Ore di lunedì scorso): alcuni dati hanno quindi un maggior livello di precisione. Nel complesso sono poco meno di 33mila i super-ricchi Irpef chiamati alla cassa: si tratta dello 0,08% di tutti i contribuenti italiani. A livello provinciale (dalla rilevazione è escluso solo il territorio sardo di Ogliastra) emerge un Sud in cui il valore assoluto dei paperoni è notevolmente più basso di quello del Nord ma che, se si guarda al valore medio del contributo, “risale” sensibilmente in graduatoria. La spiegazione (come peraltro osservato anche a livello regionale) va ricondotta al fatto che bastano anche un numero minimo di soggetti con un reddito estremamente elevato – a volte anche uno solo – a “trascinare” in alto il dato medio. Quando manca questo tipo di eccezione, lo standard è notevolmente più basso. Ad esempio il contributo a Matera è il più basso d’Italia (appena 1.360 euro). E non vanno meglio Oristano, Rieti e Ferrara che la precedono dove si registrano cifre pari alla metà della media nazionale. Anche se si guarda al ristretto club dei “super-ricchi”, quelli che dichiarano più di 700mila euro e per cui il Dipartimento ha estrapolato il dato, ci si rende conto che la questione è tutta o quasi settentrionale. O meglio emerge ancora una volta l’asse Milano-Roma. Le due metropoli fanno insieme oltre il 50% del totale dei contribuenti italiani che possono vantarsi di far parte di questa elite (sono meno di 5mila). Ma, se si esclude la Capitale dove comunque c’è la presenza dei grand commis di Stato a elevare il numero dei paperoni, è la parte più a Nord d’Italia a mostrare un livello più alto di ricchezza e probabilmente di fedeltà fiscale. A Bologna e Monza-Brianza, che vengono subito dietro Roma e Milano, la platea dei soggetti al contributo di solidarietà rappresenta lo 0,13% dei contribuenti provinciali. Tanto per considerare l’ordine delle grandezze in gioco, Napoli, Bari e Palermo che sono le tre aree con la più alta densità di paperoni al Sud fanno registrare percentuali dello 0,04% e si collocano dalla metà della graduatoria in giù. Segnale che, in generale, il Sud continua comunque a scontare un’area di sommerso e non dichiarato che, quindi, sfugge alle statistiche fiscali.

Come funziona

01|L’APPLICAZIONE Il contributo di solidarietà del 3% (così come modificato dalla conversione della manovra di Ferragosto) sarà applicato dal 2011 al 2013 sulla parte del reddito complessivo lordo annuo (prima casa esclusa) che supera i 300mila euro.

02|L’EVENTUALE PROROGA La misura introdotta potrà essere prorogata anche successivamente al 2013 fino al raggiungimento del pareggio di bilancio, con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Economia.

03|LA DEDUCIBILITÀ Il contributo sarà deducibile ai fini del calcolo dell’Irpef e delle addizionali regionale e comunale.

04|IL REGOLAMENTO Entro il 30 ottobre 2011, il ministero dell’Economia dovrà emanare un decreto di natura non regolamentare per disciplinare le modalità tecniche di attuazione della nuova imposta.

05|IL GETTITO PREVISTO Il gettito complessivo previsto è pari a 342 milioni di euro: 54 milioni nel 2012 e 144 milioni sia nel 2012 che nel 2013.

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