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Dall'Europarlamento l'ok a nuova valutazione impatto ambientale

L’Europarlamento ha detto “sì” alla revisione della direttiva sulla valutazione d’impatto ambientale (Via), una normativa in Europa che interessa circa 200 tipologie di progetti, come ponti, porti, centrali nucleari, autostrade, discariche di rifiuti. Un significativo restyling che fra le altre cose introduce una novità: la Via diventa obbligatoria anche per i progetti di estrazione del gas di scisto che utilizzano la tecnologia del fracking, cioè la fratturazione idraulica.
Soddisfatto il relatore, l’italiano Andrea Zanoni (Alde), che ha incassato la luce verde al provvedimento con 339 voti favorevoli e 293 voti contrari, ma soprattutto il mandato per negoziare con Consiglio e Commissione Ue (332 a favore, 311 contrari e 14 astensioni). Un testo finale concordato con le altre istituzioni Ue potrebbe quindi entrare in vigore entro il 2016.
È un giorno storico per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini in Europa. Abbiamo sconfitto la lobby delle industrie che inquinano di più” afferma Zanoni. “Maggior coinvolgimento dei cittadini, Via obbligatoria per il gas di scisto, lotta al conflitto d’interessi, monitoraggio post opera, sanzioni per chi sgarra, stop alle deroghe, norme contro lo spezzettamento dei progetti e protezione della biodiversità sono alcune delle novità” commenta il relatore italiano. La nuova Via prevede sanzioni “proporzionate e dissuasive in caso di violazione alle norme nazionali che derivano da questa direttiva” e si applica anche a progetti prima esclusi, come le demolizioni di strutture, parchi a tema (come parchi divertimento o acquatici), campi da golf su terreni aridi. Tra l’altro, non sono più concesse ai Paesi membri deroghe speciali per esentare determinati progetti dalla Via, con l’eccezione di quelle motivate con ragione di sicurezza pubblica.

(Fonte: Ansa)


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