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Made in: scontro Italia-Germania
Tajani: trovare compromesso. Moavero: punti di vista non combacianti

Esce allo scoperto lo “scontro” tra Italia e Germania sul “made in”: teatro del confronto tra i due Paesi il Consiglio competitività Ue, dove era in discussione la proposta legislativa della Commissione Ue che introduce l’indicazione di origine dei prodotti. A far da paciere Bruxelles, che si è proposta come mediatrice per una soluzione di compromesso, in modo da arrivare a un’intesa con l’Europarlamento sul pacchetto per la sicurezza dei prodotti entro la primavera. Pietra del contendere, l’articolo 7 del testo legislativo, che introduce l’indicazione “made in Ue” o il nome dello stato membro, oppure del paese terzo da cui proviene il prodotto.

“Siamo pronti a valutare ancora ma per noi la versione attuale non è accettabile – ha detto senza mezzi termini il Segretario di Stato tedesco Stefan Kapferer – questa proposta non è ancora pronta per un accordo, l’indicazione d’origine non aiuta a migliorare la sicurezza dei consumatori”.

Questa, infatti, ha criticato il rappresentante di Berlino, riguarda solo alcuni settori merceologici e per esempio non l’elettronica. Opposta la posizione dell’Italia, rappresentata dal Ministro per gli affari europei Enzo Moavero: “Noi riteniamo sia estremamente importante, quanto meno per alcune categorie di prodotti industriali, avere l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto”, perché garantisce “tanto la tutela dei consumatori quanto la necessaria trasparenza sul mercato”. “Questi sono i motivi per cui la nostra valutazione è diversa da quella del collega tedesco”, ha replicato Moavero durante il dibattito pubblico, parlando di “due punti di vista non esattamente combacianti” tra Roma e Berlino e auspicando quindi un “risultato convergente” tra le posizioni. Sul fronte dell’Italia ci sono una dozzina di paesi, quelli del Nord sono invece sulla linea della Germania, mentre altri devono ancora prendere posizione. Tra questi il Portogallo, che ha invitato a compiere un’analisi di settore per identificare quelli per cui è necessaria l’introduzione del “made in”, sottolineando “l’importanza di continuare a lavorare per una soddisfacente soluzione di compromesso per avvicinare le posizioni dell’Italia e della Germania”. E per questo “la Commissione Ue è pronta a lavorare per trovare una soluzione – ha assicurato il Vicepresidente dell’esecutivo comunitario Antonio Tajani – che dia soddisfazione al governo tedesco e a quello italiano”, essendoci “posizioni non sovrapponibili”.

Da qui l’invito del collega co-responsabile del dossier Neven Mimica ai ministri per “sbloccare la situazione”.

(Fonte: Ansa)


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