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Europee: sono 64 i simboli depositati al Viminale
Polemica dei Forconi, il contrassegno presentato è falso

Il primo è il simbolo della “Lega nord – Basta euro”, l’ultimo è quello di un meno noto “Italia dei diritti”: sono 64 i contrassegni che sono stati depositati al Viminale per poter correre alle elezioni europee del 25 maggio prossimo.

Nelle Europee del 2009 erano stati presentati 93 simboli dei quali 80 erano stati ammessi.

La rassegna dei simboli che inizialmente avrebbero dovuto essere 67 (“Basta euro” al numero 2 e’ stato ritirato e i numeri 11 e 25 alla fine non sono stati presentati) spaziano da quelli che rappresentano i partiti tradizionali grandi e piccoli fino ai più fantasiosi e spinti che oggi hanno animato i corridoi del ministero a causa della presentazione di un falso simbolo dei Forconi. Poco prima che si chiudessero le operazioni Mariano Ferro, il leader del movimento originale, che quest’inverno ha fatto parlare di sé, ha annunciato che denuncerà l’anonimo presentatore del simbolo che gli usurpa il nome e che in tarda mattinata era comparso in bacheca. Subito mobilitato Ferro ha dichiarato di non essere interessato a questa competizione elettorale e ha aggiunto che non darà indicazioni di voto.

La due giorni al Viminale non ha avuto altri colpi di scena; come l’anno scorso per le Politiche il simbolo del Carroccio è stato depositato da Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, in persona, apparso al ministero alle 8 spaccate.

Il simbolo del M5S è stato depositato da un avvocato milanese e via via già dalle prime ore del pomeriggio di ieri i contrassegni dei partiti più grandi avevano occupato il loro posto in bacheca: “Scelta europea” al terzo posto, al quarto Fratelli d’Italia con nel simbolo il nome di Giorgia Meloni, al 26/esimo il Nuovo centrodestra; al trentaduesimo il Pd con la scritta Pse ed infine al 38/esimo Forza Italia con il nome “Berlusconi” indicato nel simbolo.

Fra le stranezze di quanti – non pochi – ad ogni scadenza elettorale cercano il loro momento di notorietà mantiene il primato il Bunga Bunga già ricusato l’anno scorso; quest’anno il simbolo ha anche un riferimento calcistico, si chiama “Forza Juve-Bunga Bunga-Usei”. Nulla da dire al simbolo del “Fronte dell’uomo qualunque” del ottantaquatrenne Giuseppe Fortezza con lo storico simbolo coniato nel ’46 di un uomo “spremuto da un torchio”. C’e’ il movimento dei Poeti d’azione e il partito delle aziende, il simbolo che dice basta alle tasse e quello “Io non voto”. Fino ai “pensionati d’Europa” che inviteranno gli ultrasessantenni a disertare il voto; l’intenzione del leader, Fortunato Sommella e’ quella di bruciare copia delle schede il 26 mattina davanti al Viminale. Si vedrà. 


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