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Raccomandazioni Ue, dalla Commissione via libera alle riforme del governo italiano
Mef fiducioso che gli obiettivi di bilancio saranno raggiunti senza ulteriori interventi

Ieri la Commissione europea ha adottato una serie di raccomandazioni di politica economica rivolte ai singoli Stati membri per consolidare la ripresa iniziata l’anno scorso. Le raccomandazioni si basano sull’analisi dettagliata della situazione di ciascun paese e forniscono orientamenti su come rilanciare la crescita, aumentare la competitività e creare posti di lavoro nel 2014-2015.

Raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia
e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 dell’Italia

Dopo aver affrontato i problemi urgenti causati dalla crisi, quest’anno è stato posto l’accento sulla creazione di un contesto più favorevole alla crescita sostenibile e all’occupazione in un’economia post-crisi. Come parte del pacchetto odierno, che segna il culmine del quarto semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, la Commissione ha adottato anche, nell’ambito del patto di stabilità e crescita, numerose decisioni relative alle finanze pubbliche degli Stati membri, che rappresentano complessivamente un’ambiziosa serie di riforme dell’economia dell’UE.

Il Presidente José Manuel Barroso ha dichiarato: “Le raccomandazioni specifiche per paese indicano agli Stati membri la direzione da seguire per uscire definitivamente dalla crisi e rilanciare la crescita. Gli sforzi e i sacrifici compiuti in tutta Europa iniziano a dare i loro frutti. La crescita sta ripartendo e l’occupazione, il cui livello è ancora troppo basso, aumenterà a partire da quest’anno. Ora la sfida principale per l’UE è di natura politica: come fare per continuare a sostenere le riforme a mano a mano che la pressione della crisi si attenua? Se i politici assumeranno un ruolo guida e mobiliteranno la volontà politica necessaria per attuare le riforme, comprese quelle impopolari, sarà possibile consolidare la crescita e garantire a tutti un miglior tenore di vita”.

Secondo l’analisi della Commissione, il notevole impegno in termini di politiche profuso a tutti i livelli da qualche anno a questa parte ha notevolmente consolidato le basi dell’economia dell’Unione. Nel 2014-2015, tuttavia, la crescita rimarrà fragile e disomogenea, per cui bisogna mantenere lo slancio delle riforme. Il potenziale di crescita a lungo termine dell’UE è ancora relativamente modesto: gli elevati livelli di disoccupazione e la difficile situazione sociale miglioreranno lentamente e ci vorrà tempo per colmare l’enorme fabbisogno di investimenti.

Raccomandazioni specifiche per paese 2014

Quest’anno sono state rivolte raccomandazioni a 26 paesi (tranne Grecia e Cipro, che stanno attuando programmi di aggiustamento economico), da cui risulta che i progressi compiuti dal 2013 hanno dato risultati positivi:

Visto il carattere ancora fragile e disomogeneo della ripresa, tuttavia, occorre proseguire le riforme strutturali delle nostre economie, mirando in particolare a:

Decisioni di bilancio

Oggi la Commissione europea ha raccomandato che il Consiglio dei ministri dell’UE chiuda la procedura per i disavanzi eccessivi per sei paesi: Austria, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Paesi Bassi e Slovacchia.

La Commissione ha inoltre pubblicato una relazione in cui analizza i motivi di una violazione programmata e prevista del valore di riferimento stabilito dal trattato per il debito pubblico (60% del PIL) nel caso della Finlandia, concludendo che l’avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi non si giustifica in quanto il superamento è dovuto ai contributi del paese alle operazioni di solidarietà per i paesi della zona euro.

La Commissione ha concluso altresì che due paesi, cioè Polonia e Croazia, hanno dato seguito effettivo alle raccomandazioni rivolte loro dal Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi.

Prossime tappe

Le raccomandazioni specifiche per paese saranno discusse a giugno dai leader e dai ministri dell’UE, per poi essere formalmente adottate l’8 luglio dal Consiglio dei ministri delle Finanze dell’Unione. A quel punto spetterà agli Stati membri metterle in atto integrandole nell’elaborazione dei bilanci nazionali e delle altre politiche pertinenti per il 2015. Le raccomandazioni formulate nell’ambito del patto di stabilità e crescita saranno discusse e adottate in occasione del Consiglio dei ministri delle Finanze dell’UE del 20 giugno.

Mef fiducioso che gli obiettivi di bilancio saranno raggiunti senza ulteriori interventi

“Per l’Italia emerge una chiara conferma ed un supporto al programma di riforma avviato dal Governo e un invito a proseguire speditamente”, si legge nel comunicato stampa diffuso ieri dal Mef. “Vi è anche un forte apprezzamento per l’Agenda di Riforma 2014, contenuta nel Programma Nazionale di Riforma di aprile che, con il suo preciso e serrato cronoprogramma definisce la strategia del Governo e lo impegna al rispetto delle scadenze indicate”, prosegue la nota.

“La Commissione condivide pienamente le priorità suggerite dal Governo, iniziando dalla piena attuazione della delega fiscale e delle deleghe del Jobs Act. A breve saranno varate le due importanti riforme sulla giustizia e sulla Pubblica Amministrazione indispensabili per creare un contesto amministrativo e un ambiente imprenditoriale più favorevole allo sviluppo del Paese e capace di essere nuovamente attrattivo per gli investitori esteri. Il Governo, sin dal suo insediamento, ha valutato come fondamentale un rafforzamento del capitale umano, attraverso un sistema educativo moderno, efficace e digitalizzato, dove il merito e il valore sia centrale nella valutazione dei formatori e delle strutture educative. La Garanzia Giovani, le misure a sostegno della formazione e del tirocinio in alternanza scuola-lavoro sono al centro della strategia dell’Italia”.

E poi si legge ancora nel comunicato: “Dal punto di vista fiscale la Commissione conferma che l’Italia rimane fra i Paesi virtuosi con un deficit/PIL al di sotto del 3%. Allo stesso tempo invita il Paese a monitorare il disavanzo strutturale e il rispetto della regola del debito in quanto, secondo le stime della Commissione, potrebbe essere necessario un aggiustamento aggiuntivo. Queste stime però non tengono conto di alcune voci relative alle minori spese pianificate ma non ancora specificate nel dettaglio e a maggiori introiti, come quelli attesi dalle privatizzazioni.

Il governo è fortemente impegnato a perseguire un consolidamento fiscale orientato alla crescita e a rafforzare ulteriormente la sostenibilità del debito.
E’ fiducioso che gli interventi pianificati consentiranno di raggiungere gli obiettivi indicati nel Programma di Stabilità e conferma il proprio impegno a introdurre e implementare le riforme strutturali che il paese attende da lungo tempo”.


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