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16 giugno, giorno nero per le tasse
Tra Tasi, Imu, Irpef, Ires, Iva e Irap, famiglie e imprese verseranno oltre 54 miliardi

Sarà un vero e proprio giorno nero per gli italiani questo 16 giugno. Una coincidenza di scadenze fiscali lo rende infatti un appuntamento con l’Erario tra i più pesanti. I contribuenti italiani, siano essi famiglie o imprese, dovranno versare complessivamente quasi 54,5 miliardi di euro secondo i calcoli elaborati dalla Cgia di Mestre (nella tabella qui di seguito).

Una data funesta per molti che, anche se non l’unica, induce il Ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, a confermare l’intenzione del Governo di avviare una semplificazione e una riforma del fisco. Del resto lo stesso premier Matteo Renzi venerdì aveva annunciato che era stato “avviato l’esame del decreto legislativo sulla semplificazione fiscale con la dichiarazione precompilata che scatterà nel 2015”. “L’idea del governo – dice Padoan – è duplice: semplificare drasticamente il sistema tributario, semplificando la vita del contribuente onesto, spostare il carico fiscale che purtroppo c’è, in modo che a parità di gettito, ci sia più crescita e lavoro”. 

Secondo il Ministro è importante puntare anche al recupero dell’evasione non tanto attraverso i blitz quanto appunto favorendo con la trasparenza e la semplificazione il corretto rapporto tra Stato e cittadini. La riforma fiscale, aggiunge, deve essere vista nella sua “strategia complessiva” che coerentemente a quanto avviene in altri paesi tende a spostare il peso dal lavoro e dall’impresa alla ricchezza finanziaria”.

In attesa di questa rivoluzione scocca intanto l’ora X per le tasche dei cittadini con il pagamento della Tasi (la prima rata negli oltre 2.000 Comuni che hanno deliberato l’aliquota), poi dell’Imu su seconde e terze case e su negozi e capannoni mentre le imprese dovranno versare l’Irpef, le addizionali Irpef, l’Ires, l’Irap, l’Iva e tutta una serie di altre imposte minori. Si salveranno in parte solo i contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore.

Per loro è slittato, su decisione del Ministero dell’economia, dal 16 giugno al 7 luglio 2014, il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale. Secondo la stima dell’associazione degli artigiani veneta l’imposta più onerosa sarà l’Ires, ovvero la tassa sui redditi pagata dalle società di capitali: il gettito dovrebbe aggirarsi attorno ai 14,7 miliardi di euro. 

Molto alto anche l’importo che dovrebbe arrivare dal pagamento dell’Imu e della Tasi, 10,8 miliardi; sul terzo gradino del podio le ritenute Irpef versate dai datori di lavoro: l’ importo dovrebbe aggirarsi attorno ai 9,7 miliardi di euro. “Nel nostro Paese, purtroppo – mette in evidenza Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – oltre al carico fiscale che ha raggiunto un livello insopportabile c’è anche la difficoltà nel definire con esattezza gli importi da pagare. Si pensi che per espletare il pagamento delle tasse, in Italia sono necessarie 269 ore all’anno, pari a 33 giorni lavorativi.

E nell’imminenza della scadenza fiscale insorge l’opposizione parlamentare con molti esponenti di Forza Italia che denunciano un vero e proprio “salasso per famiglie e imprese”: tante sigle, dicono, per “un obolo ingiusto” soprattutto perché a loro avviso si contrappone allo “spot elettorale degli 80 euro”. Una misura che “ha illuso tutti nascondendo che si paga anche di più della vecchia Imu”.

(Fonte: Ansa)


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