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Da Nord a Sud, i comuni che trascrivono nozze gay
Da Udine a Napoli, ma non mancano le polemiche

Da nord a sud, non mancano le città italiane che hanno deciso di trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Con decisioni che hanno spesso suscitato tante polemiche, in particolare da parte delle diocesi locali. Polemiche diventate poi  roventi dopo la circolare del Ministro dell’interno, Angelino Alfano.
Ecco alcuni tra i principali comuni che hanno già trascritto un matrimonio omosex o che si sono politicamente impegnate a farlo.
– UDINE: da qualche giorno ha trascritto il primo matrimonio tra due donne, un’italiana e una sudafricana, residenti in Belgio, con non poche polemiche da parte del deputato Gian Luigi Gigli (Pi), che ha invitato il ministro Alfano a dare disposizioni al Prefetto per un intervento correttivo. Il primo cittadino, Furio Honsell, in seguito alla decisione di oggi, ha ribadito che “una questione come questa non va risolta con circolari burocratiche, ma deve essere portata in parlamento o davanti alla Corte costituzionale”.
 MILANO: il Consiglio comunale ha dato ieri il via libera, al sindaco Giuliano Pisapia, a trovare le modalità per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero. La scelta di Alfano non è stata digerita dagli eletti del centrosinistra che su Facebook hanno dimostrato dissenso.
– BOLOGNA: dal 15 settembre si possono trascrivere le nozze tra gay, nonostante la curia locale si sia detta fortemente contraria, paragonando l’azione a una propaganda politica. Oggi il sindaco, Virginio Merola, ha risposto al ministro Alfano con un secco “io non obbedisco”.
– REGGIO EMILIA: Il consiglio comunale ha approvato il 9 settembre la mozione presentata a favore del riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero. Nel maggio 2013, l’allora sindaco Graziano Delrio si era detto contrario affermando che: “I diritti individuali vanno tutelati per tutte le coppie. Ma il matrimonio nel nostro ordinamento è un’unione tra sessi diversi”.
– FIRENZE: il capoluogo toscano nel 1998 è stata una delle prima città italiane a dotarsi di un registro delle unioni civili e dal primo ottobre la commissione competente del consiglio comunale ha dato un primo via libera per la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, contratti all’estero. Ora la parola definitiva spetterà al Sindaco.
 GROSSETO: una sentenza il Tribunale ha ordinato nell’aprile 2014 al sindaco Emilio Bonifazi di trascrivere le nozze tra due uomini, sposati a New York. A criticare la decisione del tribunale, il vescovo della città che ha il “timore che sia un altro tassello che contribuisce al senso di sfiducia nelle istituzioni portanti della nostra società”.
– EMPOLI: il sindaco Brenda Bernini il 15 settembre ha dato l’ok alla trascrizione, a patto che almeno uno dei due coniugi sia cittadino residente del comune. Il prefetto di Firenze, Luigi Varratta, ha però invitato il primo cittadino empolese a non trascrivere le nozze.
– FANO: il comune marchigiano ha trascritto il primo matrimonio tra gay il 30 maggio scorso. Il sindaco, Stefano Aguzzi, si è assunto tutte le responsabilità del gesto, “anche nei confronti del dissenso interno alla maggioranza”.
– ROMA: il sindaco, Ignazio Marino, qualche settimana fa ha dato il suo assenso alla proposta di trascrivere le nozze tra gay, dicendo che “chi è contrario appartiene al secolo scorso”. Critiche sono state fatte dall’ex sindaco della capitale, Gianni Alemanno, il quale ha ribadito che “il sindaco Marino non può sostituirsi al Parlamento”. Il vicesindaco, Luigi Nieri, in seguito alla decisione di Alfano ha detto: “E’ una cosa aberrante, oltre che una scelta lesiva dell’autonomia dei sindaci a riguardo”
– NAPOLI: Il Comune ha deciso che “ricorrerà nelle sedi giudiziarie competenti” contro la decisione del ministro dell’Interno. Il sindaco sospeso De Magistris crede “che sia un fatto negativo, in contrasto con la Costituzione repubblicana e le libertà civili in essa sancite”. La città partenopea da luglio ha dato il via libera alle trascrizioni.


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