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Renzi, faremo una legge sulle unioni civili, ma il Ncd resiste
Lupi, non serve. Asse Fi-Pd. Prefetto chiede atti a Pisapia

Le unioni civili erano rimaste ai titoli di coda dell’informativa di Renzi alla Camera del mese scorso, ma sabato scorso da Bologna il Presidente del Consiglio rilancia: “Faremo una legge: non è una battuta, è la verità”. Così Renzi ha risposto a chi gli chiedeva di commentare lo scontro tra il sindaco del capoluogo emiliano Virgino Merola e il Ministro Alfano. Ma la sua uscita apre un fronte dentro il governo, perché la pattuglia dei ministri Ncd non è disposta a seguire il premier. Il Ministro alfaniano Maurizio Lupi lo dice chiaramente: la legge sulle unioni civili non è una priorità.

“Prima di fare una nuova legge bisogna che i sindaci rispettino le leggi che già esistono”, è la sua posizione. La frattura con l’Ncd si consuma anche in Parlamento, dove si salda l’asse tra Forza Italia e Partito democratico, entrambi decisi ad andare avanti ed approvare in tempi rapidi una nuova legge. Francesco Nitto Palma, presidente azzurro della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, annuncia che questa settimana sarà votato il testo preparato dalla Dem Laura Cirinnà, messo in stand by la scorsa estate in attesa di un disegno di legge del governo che però non è mai arrivato.

Il testo su cui si voterà in Commissione, partorito in casa dem al Senato, abbraccia la realtà di tutte le coppie omosessuali che chiedono allo Stato un riconoscimento. Viene riconosciuta legalmente l’unione tra due persone dello stesso sesso attraverso la loro registrazione negli uffici comunali e applica alle coppie gay tutte le disposizioni previste per il matrimonio, dall’eredità agli alimenti, con l’unica esclusione delle adozioni. L’annuncio di Nitto Palma mette subito in allarme il Nuovo Centrodestra e fortifica l’allenza FI-Pd. Per il partito di Alfano “i diritti della famiglia naturale vengono prima di tutto”.

La portavoce Barbara Saltamartini sostiene che “in un momento di crisi economica e di difficoltà sociali come quello che stiamo vivendo è prioritario velocizzare le risposte da dare alla famiglia piuttosto che concentrare i lavori parlamentari sulla legge sulle unioni civili”. Lascia uno piccolo spiraglio aperto il capogruppo Sacconi, pronto a discutere su alcuni interventi “pragmatici”.

In parallelo allo scontro politico, le unioni civili sono oggetto per i sindaci di confronto con la cittadinanza. I primi cittadini infatti si trovano tra due fuochi, quello politico incarnato nell’editto di Alfano, e quello sociale rappresentato dalle coppie omosessuali che chiedono un riconoscimento legale. Giovedì scorso il sindaco del capoluogo lombardo Giuliano Pisapia aveva annunciato sulla sua pagina Facebook di aver firmato le prime sette trascrizioni di matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso. Pisapia ha ricevuto l’ordine del prefetto di Milano di consegnare tutta la documentazione che riguarda le trascrizioni. Una mossa che lascia presagire un possibile scontro istituzionale. 

(Fonte: Ansa)


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