MAGGIOLI EDITORE - La Gazzetta degli Enti Locali


Legge di stabilità promossa dalla Commissione Ue
Nessuna significativa violazione ha scritto il Commissario Ue Katainen. Il giudizio finale arriverà a novembre. Il nuovo testo ora va alle Camere per l'approvazione

La Commissione europea ha detto sì, sì alle correzioni del deficit dello 0,3% che il Ministro dell’economia e delle finanze Padoan ha proposto nella lettera inviata l’altro ieri a seguito delle preoccupazioni espresse dall’Ue sulla strategia di bilancio dell’Italia.
Nessuna “significativa violazione” ha scritto il Commissario Ue agli affari economici, Jirky Katainen, in una nota stampa in cui di fatto è stato dato un primo via libera alle manovre di Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta, cioè i cinque stati considerati a rischio di “seria violazione” delle regole e ai quali la Commissione ha inviato la settimana scorsa lettere di avvertimento.

Il rischio di bocciatura va però ritenuto evitato solo per il momento. Anche se non vi sono “deviazioni gravi” dalle indicazioni del Patto di stabilità, infatti, non è detto che non vi siano rischi di violazioni, e su questi il giudizio definitivo sarà dato a novembre: “Qualunque mancanza o rischi saranno chiaramente messi in luce allora”. Non solo: “Qualunque possibile ulteriore passo nell’ambito del Patto sarà valutato in un momento successivo, prendendo in considerazione le previsioni economiche autunnali e le opinioni sui piani di bilancio”.
E a novembre i momenti di esame saranno molti: si comincia con le previsioni economiche del 4, si prosegue a metà mese con il giudizio completo sulla legge di stabilità e con il rapporto sugli squilibri, oltre ad uno studio ‘ad hoc’ su quelli italiani.

“Il riconoscimento della sostanziale coerenza del nostro budget con il quadro regolatorio dell’Unione europea vuol dire che anche l’Europa è sulla strada della crescita e della creazione di nuova occupazione”, ha detto il Ministro Padoan ieri davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della variazione della nota di aggiornamento al Def che ha recepito la richiesta di misure aggiuntive da parte di Bruxelles.

Questa variazione della nota di aggiornamento al Def, di cui la versione originale è stata approvata due settimane fa, dovrà passare nuovamente al vaglio delle Camere. E, poiché contiene una deroga al pareggio di bilancio previsto dalla Costituzione, Padoan ha chiesto sia nuovamente approvato a maggioranza assoluta.

La nota del Governo

Il Consiglio dei Ministri, si legge nella nota del Governo, ha deliberato la Relazione di variazione della nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) che rivede gli obiettivi programmatici di finanza pubblica riportati nel Documento Programmatico di Bilancio per il 2015 (Draft Budgetary Plan – DBP) inviato alle istituzioni europee.

La modifica, a seguito delle osservazioni formulate dalla Commissione Europea nella valutazione dei Documenti Programmatici di Bilancio per il 2015, recepisce gli effetti delle misure aggiuntive che il Governo italiano ha indicato nella lettera inviata il 27 ottobre scorso dal Ministro dell’economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, al vice presidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen, per rafforzare lo sforzo fiscale per il prossimo anno.

Il miglioramento complessivo del deficit atteso per il 2015 è pari a circa 4,5 miliardi di euro che porta l’indebitamento netto nominale al 2,6% del PIL. L’indebitamento netto strutturale registrerà un miglioramento di poco superiore allo 0,3%, sostanzialmente in linea con quanto richiesto dalle istituzioni europee.

La struttura del disegno di legge di stabilità per il 2015 rimane immutata prevedendo, in continuità con i provvedimenti adottati nel corso del 2014, interventi  per rilanciare la crescita economica supportando la domanda aggregata e la competitività del Paese.
La relazione passa ora all’esame delle Camere.

(Fonte: Comuni.it)


www.lagazzettadeglientilocali.it