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Legge di stabilità, approdo in Aula previsto per il 27 novembre
I giudizi della Commissione Ue sulle leggi di stabilità arriveranno lunedì. Direttivo Anci, le questioni ancora aperte

La Commissione Bilancio ha dato l’ok all’emendamento del governo alla legge di stabilità per ridurre il deficit. Estesa la reverse charge a “ipermercati, supermercati e discount alimentari”, che necessita una deroga Ue senza cui scatta una clausola di salvaguardia sulle accise della benzina. Si allarga – poi – il piano straordinario di assunzioni finanziato dal piano Buona scuola: la Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento, riformulato, a prima firma Maria Coscia (Pd) che prevede che la stabilizzazione non sia più limitata ai docenti.

Le votazioni sugli emendamenti in Commissione Bilancio alla Camera sono iniziate ieri mattina. Il calendario, al momento, prevede che l’esame prosegua fino a giovedì. L’approdo della manovra in Aula a Montecitorio è previsto per giovedì 27 novembre.

Intanto, secondo quanto indicano fonti Ue, i giudizi della Commissione Ue sulle leggi di stabilità arriveranno lunedì in tarda mattinata, dopo la riunione del collegio dei commissari chiamati ad approvare le opinioni. Durante il weekend saranno i capi di gabinetto a lavorare per definire gli ultimi dettagli.

Il Ministro del lavoro Giuliano Poletti conferma l’orientamento del governo ad aumentare i fondi per gli ammortizzatori. Sull’aumento del fondo di dotazione per gli ammortizzatori sociali nella legge di stabilità “c’è un punto di discussione che deve definire il governo. La quantità ovviamente non è definita, ma l’orientamento ad implementare le risorse c’è”.

Direttivo Anci, bene negoziato con governo, ma restano questioni aperte

“Apprezziamo i miglioramenti acquisiti dal negoziato con il governo. Restano però irrisolti i nodi che riguardano il taglio da un miliardo su Città metropolitane e nuove Province, il taglio lineare alla spesa per 1,5 miliardi e gli arretrati per 350 milioni riguardanti il pregresso sulle spese giudiziarie. Auspichiamo che in sede parlamentare si confermi quanto di buono ottenuto e si intervenga su questi altri aspetti”. Lo ha detto il sindaco di Torino e presidente Anci, Piero Fassino, al termine del Comitato direttivo dell’associazione riunitosi questa sera a Roma.

Parlando dei passi in avanti, Fassino ha elencato quanto ottenuto fino ad ora con il confronto: l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione in spesa corrente anche per il 2015; la possibilità per tutti i comuni di rinegoziare i mutui con Cdp e Mef (sia mutui di prima negoziazione che mutui già contratti); la possibilità di contrarre nuovi mutui per gli investimenti a tasso zero con gli interessi a carico dello Stato; la ‘gradualizzazione’ del fondo di riassorbimento dei residui attivi (che da decennale diventa rimodulabile sino a un massimo di trenta) e del fondo sui crediti di difficile esigibilità non più da perseguire entro il 2015 ma ‘spalmabile’ in cinque anni. Dal confronto, oltre al via libera per l’allentamento del Patto di stabilità, i comuni, ha ricordato il presidente Anci, hanno ottenuto un accordo con il governo per “la rimozione di tutti quei vincoli ordinamentali che in questi anni, hanno reso difficile gestione la gestione degli enti”.

Ora la palla passa al Parlamento dove Fassino si augura “che governo e gruppi parlamentari possano lavorare per ridurre ulteriormente il carico della manovra sui sindaci”.

Il sindaco di Torino è poi tornato sui provvedimenti a carico di città metropolitane e province, sottolineando come “il taglio per un miliardo rischia di non fare decollare le nuove istituzioni, che rischiano seriamente di trovarsi, dopo pochi mesi dalla nascita, senza risorse per assolvere le loro funzioni”.

Anche sulle spese per gli uffici giudiziari, Fassino ha voluto precisare che, oltre al ristoro dei 350 milioni che lo Stato deve ai comuni per le spese degli anni passati, i sindaci si attendono risposte “e una soluzione certa, più di quella fin qui definita, che definisca in quale modo si intendono garantire”, fino all’entrata in vigore della norma il 1 settembre 2015, “i rimborsi per i mesi mancanti”.

Fassino ha anche chiesto di intervenire sulle misure di incentivazione alle fusioni tra comuni, da estendere anche alle unioni così da “accelerare percorsi di aggregazione”, prima di affrontare un altro nodo che “verrà discusso sin dalle prossime ore” ovvero l’entrata in vigore, dal gennaio 2015, della nuova contabilità. “Ci sono 350 comuni individuati come sperimentatori della nuova contabilità – ha rimarcato – su cui chiediamo che si valuti l’esito della sperimentazione stessa, in maniera tale che nessuno di questi comuni sia penalizzato nelle proprie dotazioni finanziarie”.

Infine un passaggio sulla local tax che il presidente Anci ha ricordato essere ancora “in una fase istruttoria”. “Ho ribadito due criteri di base – ha concluso il sindaco di Torino -, che si vada ad un sistema fiscale in cui i comuni siano titolari dei propri tributi, senza compartecipazione dello Stato, e che la nuova local tax preveda per il 2015 lo stesso gettito del 2014”.


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