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Imu-Tasi, oggi ultima chiamata
Stangata sulla seconda casa. La nota del MEF sulle scadenze di dicembre a confronto con altri periodi

Il governo ‘congela’ le tasse sulla casa, che il prossimo anno non potranno essere più care del 2014, ma già quest’anno, almeno per seconde case e immobili produttivi, si profila un vero e proprio ‘salasso’ con un boom di aumenti che arrivano al 236% di rincaro per le seconde case affittate a canone concordato.

Entro oggi 16 dicembre i proprietari di seconde case devono andare alla cassa per pagare l’Imu, mentre per tutti (proprietari e inquilini) c’è l’appuntamento con la seconda rata Tasi. Non sfuggiranno nemmeno i contribuenti per i quali i comuni non hanno scelto le aliquote ad hoc che, per la Tasi, dovranno pagare quanto previsto dalle aliquote di riferimento fissate a livello nazionale.

Certo, almeno si pagherà con il conforto che l’anno prossimo le aliquote massime non cambiano (2,5 per mille, cui si può aggiungere lo 0,8 per mille ma solo a fronte di detrazioni) ma non è detto che questo varrà per tutti i comuni.

Molti sindaci infatti non hanno adottato l’aliquota massima quest’anno, ma potrebbero essere costretti a farlo visto che il governo non ha accompagnato, almeno per ora, la norma che proroga il tetto attuale alle aliquote con la ‘compensazione’ da 625 milioni concessa invece lo scorso anno. Una soluzione (definitiva) potrebbe arrivare con l’introduzione della local tax, che non vedrà comunque la luce prima del 2015 e che potrebbe però essere applicata solo a partire dal 2015.

Intanto, stando ai calcoli della Cgia, la combinazione Imu-Tasi costa rispetto all’Ici 2011 il 150% in più per i proprietari che affittano casa a canone libero e ‘solo’ il 115% in più per le seconde case sfitte. E non va meglio a uffici e studi privati (+144%) o negozi (+140%) così come laboratori artigianali (+108%), alberghi, pensioni e capannoni commerciali (+96%), fabbriche e capannoni artigianali (+95%).

Ma in termini assoluti il peso dell’Imu più Tasi si fa sentire soprattutto sugli immobili ad uso produttivo. Quest’anno il titolare di un albergo/pensione paga mediamente 11.855 euro, la proprietà che gestisce un supermercato 7.931 euro, una grande fabbrica 6.385 euro, mentre il titolare di un capannone deve versare attorno ai 4.000 euro. Sulle seconde case sfitte (prevalentemente abitazioni di villeggiatura) il carico fiscale costa mediamente 932 euro, quello delle abitazioni locate a canone libero 911 euro, mentre per le abitazioni locate a canone concordato 773 euro.

La nota del MEF sulle scadenze di dicembre a confronto con altri periodi

Sul sito del MEF intanto è stata pubblicata ieri una nota recante “Tributi: le scadenze di dicembre a confronto con altri periodi”, che ri riporta qui di seguito

Tributi: le scadenze di dicembre a confronto con altri periodi

Roma, 15 dicembre 2014

Entrate tributarie del mese di dicembre

Il 16 dicembre scadono i termini per il versamento di Imu, Tasi, ritenute Irpef dipendenti, ritenute Irpef autonomi, imposta sostituiva legata alla rivalutazione del Tfr, ritenute sui bonifici riconducibili alle detrazioni Irpef. Chi è tenuto a farlo, il 29 dicembre pagherà anche l’acconto IVA.
In particolare il pagamento delle imposte sugli immobili IMU/TASI è da effettuarsi entro il 16 dicembre dell’anno corrente, a saldo. La prima rata IMU (o le prime 2 rate di acconto per la TASI che poteva essere versata in 3 rate) sono già state effettuate dai contribuenti negli scorsi mesi: quindi gli importi ancora da versare corrispondono a circa la metà dei versamenti su base annuale per l’IMU e a circa 1/3 dei versamenti su base annuale per la TASI. Le scadenze del pagamento della TARI non sono omogenee sul territorio, poiché sono decise autonomamente da ciascun comune. 
Considerando tutte le scadenze sopra menzionate, i versamenti di dicembre sono più elevati rispetto ai versamenti che affluiscono alle casse dell’Erario in altri mesi. 
Tuttavia non si configura un picco particolarmente elevato di entrate tributarie: le entrate tributarie che affluiscono al bilancio dello Stato nel mese di dicembre rappresentano circa l’11% del totale annuo (nel mese di dicembre 2011 sono risultate pari all’11,3%, nel mese di dicembre 2012 sono state pari al 10,8%, nel mese di dicembre 2013, per effetto dello slittamento dei versamenti dell’IRES da novembre a dicembre, sono state pari al 15,8%).
Peraltro la concentrazione in una stessa data della scadenza per il pagamento di più tributi è stata concepita dal legislatore al fine di semplificare le operazioni di pagamento da parte dei contribuenti.

I tributi locali immobiliari

Con riferimento alle entrate sugli immobili, per il 2014, si stima un gettito IMU/TASI complessivo su base annua pari a 23,7 miliardi, tenendo presente che dal 2014 l’IMU è dovuta sugli immobili diversi dalle abitazioni principali (tranne le ‘prime case’ di lusso), mentre queste sono soggette alla Tasi. In relazione al prelievo IMU, si è registrato nel 2012 un gettito di 23,8 miliardi: il prelievo sugli immobili è rimasto dunque invariato tra il 2012 e il 2014 (il dato relativo al 2013 non è significativo in considerazione delle esenzioni una tantum previste dai decreti legge n. 102/2013 e n. 133/2013 per le abitazioni principali, i terreni e altre categorie di immobili).
In particolare per le abitazioni principali, l’IMU/TASI dovuta nel 2014 (pari su base annua a 3,4 miliardi di euro) è minore dell’IMU 2012 (circa 3,9 miliardi di euro): la riduzione complessiva è del 13,9%. Per i fabbricati diversi dall’abitazione principale i versamenti su base annuale dell’IMU/TASI 2014 risultano superiori del 4% rispetto all’IMU versata nel 2012. Per i terreni, i versamenti su base annua dell’IMU 2014 (la TASI non è dovuta) mostrano una riduzione del prelievo pari al 15% rispetto all’IMU 2012 (-6% per le aree fabbricabili e -42% per i fabbricati rurali).
Se si considerano i soli contribuenti persone fisiche per i quali è stato possibile abbinare l’imposta dovuta con le relative proprietà immobiliari (limitandosi ai fabbricati, senza considerare i terreni e le aree fabbricabili), nei 7.405 comuni che hanno deliberato aliquote ed eventuali detrazioni entro la scadenza del 10 settembre 2014, il prelievo medio IMU/TASI 2014 (versamenti in acconto e proiezione dei versamenti a saldo) risulta circa 676 euro, a fronte di circa 638 euro di IMU 2012. In particolare il prelievo medio per l’abitazione principale è diminuito passando da 226 euro per l’IMU 2012 a 204 euro dell’IMU/TASI 2014.


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