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Ridefiniti gli obiettivi 2015 del Patto di stabilità: parere favorevole in Conferenza Stato-Città
Ok anche all'Osservatorio sulla finanza locale e la contabilità degli enti locali. Fassino: però restano irrisolti i nodi su taglio e personale nelle città metropolitane

Intesa ieri in Conferenza Stato-Città tra ANCI e Governo sulla revisione dei criteri e la definizione degli obiettivi di Patto di stabilità interno assegnati ai Comuni per il 2015 (> Report della seduta di ieri).

Secondo ANCI, l’accordo sulla metodologia proposta garantisce una funzionale correlazione tra l’onere derivante dagli obblighi di Patto e la stretta finanziaria connessa all’istituzione del Fondo sui crediti di dubbia esigibilità, coniugando la necessità del governo di monitorare attivamente il rispetto degli obblighi di finanza pubblica assegnati al comparto, con l’esigenza del singolo Comune, altrettanto legittima, di poter modulare in piena autonomia l’ammontare della manovra complessivamente posto a suo carico.

Il positivo esito della proposta scaturisce da un approfondito e proficuo confronto tecnico tra l’Associazione e le strutture del governo competenti della materia. Con questo provvedimento si è favorito un adeguamento della manovra finanziaria alle mutate condizioni generali della finanza comunale, nel segno di una più elevata sostenibilità e razionalità della stessa. 

Ok all’Osservatorio sulla finanza locale e la contabilità degli enti locali

Nella seduta di ieri della Conferenza Stato-Città l’Anci è stato dato parere favorevole anche alle modalità diorganizzazione e funzionamento dell’Osservatorio sulla finanza locale e la contabilità degli enti locali, previsto dal decreto legislativo n. 126 del 2014.

L’Osservatorio, che pone di valorizzare il ruolo di un organismo già previsto dal t.u.e.l., prevede l’attribuzione di funzioni prioritariamente rivolte all’analisi e al monitoraggio delle problematiche connesse all’applicazione della nuova contabilità partita a gennaio 2015.

Il parere favorevole allo schema di decreto del Ministero dell’interno accoglie per intero i rilievi espressi dall’Anci in sede tecnica, in particolare per quanto riguarda la composizione che avrà tre esponenti dei comuni di cui uno in rappresentanza delle città metropolitane. Sempre nel decreto si dà la facoltà agli enti locali di nominare degli esperti, soprattutto di provenienza accademica, per lavorare in particolare sulle materie economiche e finanziarie.

Per quanto riguarda i compiti che l’Osservatorio andrà a svolgere, l’Anci ha anche proposto di estendere l’operatività, oltre all’ambito della riforma della contabilità, anche all’analisi degli impatti che le riforme in atto comporteranno sugli equilibri di bilanci degli enti territoriali.

Fassino: “restano irrisolti i nodi su taglio e personale nelle città metropolitane”

“Nella riunione della Conferenza Stato-città di oggi abbiamo raggiunto due intese importanti, sulla ridefinizione degli obiettivi di Patto 2015 per tutti i Comuni e sul funzionamento dell’Osservatorio sulla finanza locale. Restano però irrisolte questioni molto stringenti come la rimodulazione del taglio da un miliardo per le Città metropolitane, il personale in esubero che coinvolge anche le Province e le sanzioni derivanti dallo sforamento del Patto sia per le Province che per le Città metropolitane”, ha commentato ieri il presidente dell’Anci, Piero Fassino, al termine della Conferenza Stato-città, riunitasi a Roma presso il Ministero dell’interno a cui hanno preso parte anche il vicepresidente vicario di Anci, Paolo Perrone e i vicepresidenti Federico Pizzarotti e Roberto Pella.

“Se permangono le sanzioni per gli enti che hanno sforato il Patto – ha detto Fassino – una situazione già critica rischia di diventare insostenibile. Serve quindi un intervento del governo – ha continuato – che deve anche affrontare le questioni legate al taglio da un miliardo e all’esubero del personale”.

Sul primo tema, Fassino ha ricordato che “la legge Delrio assegna alle città metropolitane più funzioni rispetto alle Province, servono perciò risorse adeguate ad assolverle”. Anche sul personale il problema è finanziario, poiché “ci sono circa 5mila esuberi e se non interviene la mobilità sono lavoratori che comunque ricadranno sui bilanci degli enti pur non potendone disporre. Deve essere chiaro che siamo di fronte ad un quadro di incertezza e criticità per cui servono risposte al più presto”.

Per il presidente Anci alcune delle richieste dei comuni potrebbero arrivare dall’attuazione del decreto legislativo del 2011 sul federalismo fiscale “in cui – ricorda – c’è un articolo che prevede risorse dedicate alle città metropolitane. Ragioniamo su questo – è la proposta – individuando, se non tutti i capitoli, almeno le voci fondamentali per dare le risorse necessarie al nuovo ente”.

Nel corso della riunione si è parlato anche di fabbisogni standard, su cui i comuni sono in difficoltà soprattutto per via di questioni tecniche relative ai meccanismi di rilevazione. Anci ha quindi chiesto di rinviare la conclusione della rilevazione stessa, per dare la possibilità ai Comuni di gestire la partita lontano dalle scadenze relative alla formulazione dei bilanci.

Infine Fassino ha chiesto “un incontro a breve con il Ministro Alfano per valutare misure di protezione per i tanti amministratori comunali oggetto di intimidazione”. Da parte del Viminale è stata accolta la richiesta e garantita una segnalazione alle Prefetture per mettere in campo, da subito, un primo monitoraggio sui casi più allarmanti.


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