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Expo 2015, Alfano: è grande sfida di identità degli 8000 campanili
Il Ministro dell'interno a Firenze alla giornata dedicata all'evento Expo 2015, a cui partecipa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: l'Italia lo affronta in piena sicurezza

La sfida dell’Expo «è grande, di quelle a caratteri cubitali, ed è bello raccontarla oggi da Firenze. Una sfida, che è quella dell’identità italiana, che è fatta da 8.000 campanili. Ecco l’Expo deve valorizzare questi 8.000 campanili». Lo ha detto ieri il Ministro dell’Interno Angelino Alfano dal palco di ‘Padiglione Italia – La vetrina del sistema Paese a Expo 2015’ partecipando alla giornata “Italia 2015: il paese nell’anno dell’Expo”, evento a cui hanno preso parte il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e diversi ministri della Repubblica.
«La sfida che più mi chiama in causa è dimostrare che queste cose l’Italia le affronta in piena sicurezza. Abbiamo lavorato affinchè l’Expo non diventasse ragione di successo per ladri e malfattori e criminalità organizzata», ha detto Alfano

Il Ministro dell’Interno ha poi annunciato l’intenzione di presentare un disegno di legge sulla sicurezza urbana che dia più poteri ai sindaci su questa materia. «In Expo stanno facendo un lavoro straordinario – ha detto il responsabile del Viminale – e io vorrei accompagnarlo con la presentazione di un’importante legge sulla sicurezza urbana. Ne ho parlato con il Presidente del Consiglio che condivide, e lo dico da Firenze che più di ogni altra una città con un centro storico ricchissimo di opere che deve essere difesa dal degrado. Noi faremo con questa legge un grande patto con sindaci di tutta Italia per dare loro potere di ordinanza anche in materia di sicurezza, compresi poteri contro graffitari e writers».
«Sarà – ha precisato – una legge sulla sicurezza che permetterà ai sindaci di essere protagonisti».

«I comuni – ha ricordato il Ministro – sono rimasti l’unico punto fermo degli ultimi 25 anni, perchè abbiamo vissuto nell’ultimo quarto di secolo un processo di devoluzione verso l’alto dei poteri statali», per esempio «verso l’Europa. Contemporaneamente – ha proseguito – abbiamo vissuto un processo di devoluzione dello stato verso il basso, verso i comuni». Tuttavia, ha ammesso Alfano, «incrociando un periodo di bassa crescita si sono ridotti i trasferimenti statali e agli enti locali ed è rimasta una sfida: mettere a fattore comune l’erogazione dei servizi per assicurare maggiore efficienza».

Il responsabile del Viminale è anche tornato sull’argomento del terrorismo e sull’esplulsione di sospettati. «Ho espulso 26 sospettati di radicalismo violento. Ieri – ha ricordato – ho espulso l’imam di Lucca proprio per evitare che continuasse un’opera di incitamento all’odio. Anche nel rapporto con le comunità religiose occorre avere una strategia chiara, se avremo dialogato bene con chi prega sarà più facile disarmare chi spara» ha concluso.


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